Farmaci antipubertà, gli ispettori del Ministero al Careggi di Firenze – Una visita “con carattere di urgenza”, quella disposta dal Ministero della Salute, che ha inviato i suoi ispettori all’Ospedale universitario Careggi di Firenze. In merito all’iter con cui vengono somministrati i farmici anti pubertà, in particolare la triptorelina, sicché l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, esperta di diritto di famiglia e dei minori, ha prodotto l’esposto-appello che fa il paio con l’interrogazione parlamentare presentata il 20 dicembre dal capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, la scorsa settimana. “Salviamo i bambini”, ha invocato Bernardini de Pace, chiedendo di fare chiarezza sui bambini (età media 11 anni) che si rivolgono a tale struttura per la loro disforia di genere. La definizione di disforia di genere è: “Condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso”. Non è questa la sede per soffermarci sul condizionamento quasi ideologico della propaganda Gender, ma non sfuggirà la portata di una tale scelta, di un simile percorso, a quell’età. Ne va della salute, tanto fisica quanto psicologica, degli stessi ragazzi. (Continua a leggere dopo la foto)
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Cos’è la triptorelina
È facilmente intuibile che i farmaci come la triptorelina siano assai invasivi: bloccano la pubertà, dunque impediscono la crescita del seno o dei testicoli, bloccano il ciclo mestruale. Il bambino o la bambina, in seguito, potrà proseguire nella transizione. Stiamo parlando di bambini, è bene ricordarlo, e certificare la disforia di genere a quell’età non è certo semplice, eppure con una certa leggerezza – quantomeno, è quel che viene denunciato – si somministra la triptorelina senza un adeguato accompagnamento psicologico. Gli ispettori devono verificare che l’utilizzo di tale farmaco bloccante della pubertà sia adeguato e non abusato nei confronti degli adolescenti. Il problema, lo dicevamo, è il necessario (fondamentale) percorso di psicoterapia: su quello verte, infatti, la visita degli ispettori del Ministero. A livello europeo sono sempre di più i governi e le associazioni a dirsi contrari all’utilizzo di triptorelina, ma la triptorelina è stata autorizzata “off label” dall’Aifa nel 2019, dopo il parere favorevole del Comitato nazionale di bioetica, ma nel solo in caso in cui la somministrazione “sia consigliata da un’equipe di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti che non sono riusciti a trovare soluzioni alternative”. Occorre capire se il reparto in cui lavorano l’endocrinologa Alessandra Fisher e la psicologa Jiska Ristori, lavori secondo la legge. Frattanto, l’avvocato Bernardini de Pace ha già deciso di presentare un esposto al Tribunale dei minori di Roma e Milano, dopo quella già presentata a Firenze. E mentre le indagini sul Careggi continuano, il ministro ha promesso di porre fine al “far west” che c’è sui farmaci anti pubertà. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il Pd boccia l’audizione dei medici
Un altro appello al ministro, lo leggiamo sul Corriere della sera, viene da Arcilesbica ed è firmato da 80 femministe: “Siamo contrarie all’uso del farmaco e chiediamo un controllo puntuale su tutte le strutture che operano nel campo”. Ora si esaminano la risposta della Regione e del Careggi a due interrogazioni: quella parlamentare di Maurizio Gasparri e una del consigliere regionale Marco Stella, di Forza Italia. È stata, invece, bocciata l’audizione dei medici. A Firenze l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini del Pd, non si è presentato all’audizione al Consiglio regionale e l’aula ha bocciato la mozione di Stella: “Il Pd ha votato contro, ma qui l’ultima cosa da fare è mettere sul piano ideologico una vicenda tanto delicata”, ha commentato il consigliere.
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