“La verità ti fa male lo so”, cantava Caterina Caselli in una delle sue intramontabili canzoni. Una verità che all’inizio era stata bollata come Fake News da Conte e poi invece confermata dallo stesso quando è stato ospite della Gruber. “Faccenda che non merita neanche un commento per quanto è pietosa”, scrive il giornale Dagospia. Ma veniamo ai fatti…
Dagospia il 17 novembre scrive che “Ursula Von Der Leyen è inviperita con conte perché l’italia è in clamoroso ritardo sulla presentazione del piano del Recovery Fund”. Due giorni dopo anche la testata giornalistica La Repubblica scrive aprendo con questa notizia.
Il premier subito si arma di spirito difensore e (a giudicare dalle sue parole) con non poco fastidio commenta: “Oggi è stata pubblicata una fake news a grandi lettere su un quotidiano: che l’Italia sarebbe in ritardo sul Recovery Plan. Bene, è una fake news, è stata inventata di sana pianta. Abbiamo presentato le linee guida che sono state condivise con un passaggio parlamentare: lavoriamo settimanalmente con la Commissione. Stiamo lavorando per definire la struttura normativa che ci consentirà che il piano possa ricevere un’attuazione rapida, ieri siamo stati impegnati in riunioni fino alle 11 di sera proprio su questo”.
E poi a scanzo di equivoci dichiara fermamente: “L’Italia sta rispettando la cronologia”, se ci sono rallentamenti “questi si devono, e lo dico non per fare polemica, a quell’alito di vento sovranista che ancora, anche se meno, soffia un po’ in Europa”.
Andando al sodo, il 23 novembre l’ANSA (verba volant scripta manent) riferisce le dichiarazioni di Giuseppe Conte, ospite di Lili Gruber durante la trasmissione Otto e mezzo in onda su La7: “Presentiamo già a febbraio il piano nazionale italiano per il Recovery fund, siamo poco in ritardo rispetto ai tempi iniziali ma c’è un’interlocuzione settimanale con la commissione europea. Abbiamo messo a punto un meccanismo e una struttura normativa e operativa. C’è da creare struttura operativa ad hoc con un profilo manageriale che garantisca il monitoraggio dei progetti e la verifica della loro attuazione. Sarà una struttura condivisa presso Palazzo Chigi ma con il coordinamento di altri ministeri. Inoltre, condivideremo i piani con tutto il Paese, lo faremo in Parlamento, ora ci sarà un aggiornamento sui progetti”.
Nulla da aggiungere se non “omnes qui acceperint gladium, gladium peribunt”, ovvero: Chi di Fake news ferisce, di Fake news…. A buon intenditor, poche parole!