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Gli esercenti scrivono al governo: “Così moriamo. Ecco cosa vi chiediamo, subito”

Pubblicato il 26/10/2020 16:06

Il Comitato Territoriale Esercenti della Lombardia, in solidarietà con le sigle sindacali e di categorie tutte, in seguito agli ultimi provvedimenti assunti dal Governo in merito agli orari di chiusura delle attività, e dalla Regione Lombardia in merito alla libertà di Circolazione della cittadinanza, lanciano un appello al governo e a tutte le Istituzioni – che rilanciamo e condividiamo – per informarli dell’emergenza sociale che queste disposizioni provocano oggi stesso alla collettività.

Si legge nel comunicato: “Ben consci che è sfida della nazione e di tutti noi sconfiggere la nuova pandemia che rischia di dilagare a breve tra noi stessi, le piccole attività produttive sentono altresì il dovere e la responsabilità di farsi parte attiva nel processo di consapevolezza collettiva che queste decisioni porteranno, chiedendo di essere messi nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo anche di ammortizzatore sociale durante un’emergenza di tale portata”.

“Sono già molte le attività produttive che non sono state in grado di affrontare il primo lockdown: ci riferiamo nello specifico alle sale da ballo, ristoratori, bar, location per eventi e a tutti gli operatori che ne fanno parte, le cui attività sono in sostanza ‘fuori legge’ dal Marzo del 2020. Esse sono già decotte, subissate nel frattempo dai numerosi impegni a cui hanno dovuto assolvere. E non ci riferiamo solo ai lavoratori, che hanno ricevuto (o meglio non ancora) la cassa integrazione, ma anche a tutta la galassia di soci di impresa, prestatori d’opera, fornitori e a cascata lavoratori tutti i cui introiti si sono azzerati da svariati mesi”.

“Stridono con la nostra misera condizione, le cifre miliardarie di cui sentiamo, spaesati, discutere dai media. Chiediamo alle istituzioni i seguenti interventi in breve termine: – Contributo a fondo perduto del 3% del fatturato del 2019 per tutte le partite Iva colpite dalla crisi COVID per sostenere utenze, affitti, fornitori, stipendi, tasse e banche per i mesi di Ottobre, Novembre e Dicembre 2020; – Azzeramento Cosap, Tari. Irap e Cuneo fiscale per gli anni 2021 e 2022; – Crediti di imposta per i canoni di locazione per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020; – Un fondo di solidarietà per il personale addetto in cassa integrazione o disoccupato”.

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