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“Problemi al cuore dopo…” L’iniziativa del professor Manzoli potrebbe riscrivere la storia del vaccino

Pubblicato il 08/01/2024 22:16 - Aggiornato il 09/01/2024 09:10

Come avevamo anticipato, in Abruzzo, non senza una certa resistenza da parte di taluni, si è infine deciso di avviare un monitoraggio cardiaco sui minori, a seguito dell’eclatante insorgere di problemi come miocarditi e pericarditi, certo non comuni a quell’età, così come non dovrebbero essere talmente diffusi i numerosi, cosiddetti “malori improvvisi” che colpiscono persone giovani e altresì in salute, per la precisione dalla primavera del 2021. Basta osservare le statistiche. La decisione è accolta favorevolmente da Lamberto Manzoli: è stato proprio lui, direttore della Scuola di specializzazione Igiene e medicina preventiva dell’Università di Bologna, ad aver avviato lo studio che ha seguito per 19 mesi l’intera popolazione della provincia di Pescara, raccogliendo i dati sanitari sconcertanti in merito all’infarto del miocardio, 2.1 volte superiore nei vaccinati con tre o più dosi contro il Covid-19, e all’insufficienza cardiaca acuta, 2.3 volte superiore nei soggetti che avevano ricevuto il  vaccino. Nel solo 2023, 19 bambini o ragazzini abruzzesi da zero a 14 anni hanno perso la vita, stroncati da “malori” altresì inspiegabili e imprevedibili, giacché, come peraltro è normale in questa età, nessuno di loro vantava pregressi problemi di salute. (Continua a leggere dopo la foto)
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effetti avversi screening cardiaco manzoli

Il monitoraggio cardiaco in Abruzzo

La ricerca dell’ateneo bolognese, in collaborazione con l’Università di Ferrara e l’Asl di Pescara, fu pubblicata sulla rivista Vaccines esattamente un anno fa, nel gennaio del 2023. Dati, necessariamente, parziali: “Non avevamo i dati delle morti improvvise. Non è per niente facile riuscire a raccogliere questi dati”, afferma oggi Lamberto Manzoli, intervistato in esclusiva da Il Giornale d’Italia. L’intervistatore, Ivan Vito, chiede anche conto della epidemia di Herpes Zoster che pare diffondersi in queste settimane. Si tratta di quello che è volgarmente definito Fuoco di Sant’Antonio. “I numeri sono sicuramente più alti”, laddove dovrebbe trattarsi di una malattia rara, ma, a differenza dei suoi colleghi che abbiamo imparato a conoscere in questi tre anni, grazie alle loro frequentissime presenze in televisione, il dottor Manzoli preferisce non esporsi in assenza di dati certi e verificati, ma di certo è possibile e assai verosimile che si tratti di “una reazione avversa al vaccino contro il Covid”. L’intervista verte, poi, sul clamoroso flop  dei vaccini “aggiornati”, che nessuno pare voler fare, neppure il personale medico cui è vivamente consigliato. Se all’inizio della pandemia la paura del Covid superava il timore della vaccinazione, oggi molto meno, argomenta Lamberto Manzoli. E la ragione risiede proprio nella presa di coscienza sui numerosissimi e gravi effetti avversi che, resistendo a ogni forma di censura o di minimizzazione, sono oramai ben noti alla popolazione.  (Continua a leggere dopo la foto)
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effetti avversi screening cardiaco manzoli

Il flop dei vaccini “aggiornati”

D’altronde, “hanno già fatto tutti tre dosi ed hanno avuto l’infezione”, basterebbe questo per capire le ragioni della diffidenza verso i vaccini. “Quasi metà della popolazione italiana si è infettata”, a fronte di una copertura vaccinale tra le più alte al mondo. È evidente anche ai profani che i conti non tornano. Inoltre, l’obbligo vaccinale era “profondamente sbagliato” e tale forzatura non può non aver creato “una sensazione di rigetto” nel cittadino.

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