Parole chiare, chiarissime quelle utilizzate da Beatrice Venezi durante l’ultima puntata del programma Quarta Repubblica, in onda su Rete 4. La direttrice d’orchestra era salita di recente agli onori delle cronache, suo malgrado, perché contestata a Nizza all’urlo di “Qui i fascisti non li vogliamo”. Un caso che aveva scatenato polemiche a non finire e sul quale la diretta interessata è voluta intervenire in maniera molto chiara, smascherando il “giochino” di chi l’ha aggredita verbalmente e di quei politici che, da sinistra, non hanno preso le distanza nei confronti dei manifestanti. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Io non faccio politica ma musica, avrei voluto dire a chi mi ha contestato che i fascisti non stavano sul palco ma sono quelli che usano mezzi intimidatori verso un’artista e io a questo punto faccio la resistenza!” ha detto Venezi. Poco dopo è arrivato il vero e proprio affondo. (Continua a leggere dopo la foto)
“Non ho mai sentito contestare un mio collega chiamandolo comunista” ha spiegato la direttrice d’orchestra. E ancora: “La discriminazione sulla base delle tue idee è al pari a quella per la tua pelle, se pensano di intimidirmi hanno sbagliato di grosso”. (Continua a leggere dopo la foto)
Venezi ha dato insomma una vera e propria lezione ai manifestanti che l’avevano aggredita verbalmente in passato. E a una certa parte politica che, invece di esprimere solidarietà nei suoi confronti, ha preferito tacere sulla vicenda. La migliore risposta, però, l’aveva già data continuando a esibirsi sul palco, incurante di certi contestatori e dei loro slogan.
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