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“Molti medici li scambiano per ansia”. Effetti avversi, il prof. Donadio spiega come riconoscerne i sintomi

Pubblicato il 20/07/2022 09:44

Mentre cresce sempre di più il numero di persone che denunciano e testimoniano gli effetti avversi gravi del vaccino anti Covid, anche tra i medici e gli specialisti qualcuno prova a capirci qualcosa in più e a non ignorare il problema, come invece sembra fare – forse seguendo una strategia ben precisa si censura – il ministero guidato da Speranza. Spesso derubricati come “pazzi”, “ansiosi” o “bugiardi”, questi pazienti stanno vivendo un calvario silenzioso, abbandonati dalle Istituzioni e dalla medicina stessa. Qualche illuminato però li visita, gli fa gli esami e scopre la correlazione col vaccino e diagnostica diverse malattie. Dalle miocarditi e pericarditi, passando per anomalie alle fibre nervose periferiche, perdita di sensibilità degli arti, neuropatie. In tutto questo, a causa della volontà di non approfondire questi affetti avversi, non esistono dati epidemiologici e scientifici sufficienti. Vincenzo Donadio è il direttore del programma neuromuscolare e neuroimmunologia dell’ospedale Sellarla di Bologna, uno dei pochissimi centri in Italia che effettua biopsia di cute per accertare la neuropatia delle piccole fibre. E ha parlato con Panorama per spiegare come stanno le cose. (Continua a leggere dopo la foto)

Dice Donadio: “Malattia rara? Non molto, è correlata a diverse patologie del metabolismo, come il diabete, o autoimmuni, o infettive. Si tratta di un dolore cronico e quando la distribuzione dei sintomi non è localizzata solo su mani e piedi, ma diffusa in altre parti del corpo, come quella che stiamo riscontrando, diventa altamente invalidante. Il problema è la diagnosi: servono strumenti poco diffusi nella pratica clinica. Perciò diventa una condizione sottostimata. Quanto risulta frequente nei vaccinati contro il Covid? Non ne abbiamo idea. Il vaccino è nuovo, non ci sono dati epidemiologici e scientifici, però nel nostro centro di Bologna, con i casi che studiamo, vediamo tante persone che prima stavano bene e dopo il vaccino soffrono di neuropatia delle piccole fibre”. (Continua a leggere dopo la foto)

Continua Donadio: “C’è una correlazione temporale, ma non conoscendo i meccanismi e le cause non possiamo avere la certezza del nesso causale con la vaccinazione. Il vaccino determina una situazione infiammatoria e l’ipotesi più verosimile è che nella cascata infiammatoria ci sia il coinvolgimento dei nervi. È facile scambiare questa patologia con altre malattie? L’esperienza clinica è limitata. Inoltre. essendo un disturbo doloroso e invalidante, provoca angoscia, abbattimento psicologico. Capita che venga diagnosticata l’ansia, non il problema organico che la provoca”.

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