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Disastro Germania. Tutti gli errori tedeschi che hanno precipitato Europa (e Italia). Cosa può succedere

Pubblicato il 25/08/2022 08:46

Altre ore di panico, ormai ordinario, sul front energia, con il metano che nelle ultime ore ha sfiorato i 300 euro a megawattora, come ai primi giorni di marzo, anche a causa dell’annuncio del colosso russo Gazprom di interrompere la fornitura del Nord Stream la prossima settimana per altri tre giorni a causa della solita manutenzione. Ad Amsterdam il gas ha toccato i 295 euro per poi concludere a 280, quota d’arrivo che rappresenta comunque un record assoluto. Una brutta notizia per un’Italia dove, con la campagna elettorale in corso, nessun leader politico affronta davvero il problema.

Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, si è detto in queste ore preoccupato per la situazione, spiegando che “il governo continuerà nelle prossime settimane a monitorare questo scenario e a muoversi sul solco tracciato dal Capo dello Stato al momento dello scioglimento delle Camere”. Anticipando, di fatto, la possibilità di varare altri provvedimenti per contrastare gli aumenti dei prezzi dell’energia, con i razionamenti che potrebbero fare capolino nel nuovo pacchetto di norme. Anche perché il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli ha chiarito: “Prepariamoci a vedere altri picchi massimi”.

La soluzione, secondo lo stesso Tabarelli, sarebbe quella di fissare un tetto al prezzo del gas per frenare le speculazioni. Ma alcuni Paesi dell’Unione Europea, da questo orecchio, non vogliono proprio sentire. Come spiegato da Sandro Iacometti sulle pagine di Libero Quotidiano, tra i contrari a questa misure c’è innanzitutto la Germania, che pure non sta vivendo un bel momento: il cancelliere Olaf Scholz nelle ultime settimane ha annunciato interventi di razionamento, riduzioni dell’Iva per il gas e ha persino ventilato la proposta, poi frettolosamente ritirata perché nel governo ci sono anche gli ultra ambientalisti, di lasciare un altro po’ in funzione le centrali nucleari.

In Germania il costo della luce ha superato addirittura i 700 euro al megawattora, un record assoluto che rappresenta una tariffa 14 volte più alta della media stagionale degli ultimi 5 anni. Secondo la Bundesbank “la peggiore performance economica in inverno è diventata significativamente più probabile: l’alto livello di incertezza sulle forniture di gas nel prossimo inverno e il forte aumento dei prezzi probabilmente peseranno in modo significativo sulle famiglie private e sulle imprese”. Berlino non vuole introdurre tetti perché molte sue società hanno interessi nel Mare del Nord, dove il gas viene prodotto e venduto. Ma senza un tetto, l’intera economia rischia di affondare. E noi italiani di pagare a caro prezzo l’ennesimo errore dei cugini tedeschi.

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