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Dal Super al Mega Green pass: ecco come cambierà (per l’ennesima volta) il certificato verde

Pubblicato il 23/12/2021 09:21

Dal Super Green pass alla versione Mega, con un ricorso ai superlativi decisamente grottesco e ormai costante da parte del governo Draghi. Chiamato, nelle prossime ore, a presentare le nuovi decisioni sul fronte della lotta al Covid, al termine di una lunga serie di riunioni concitate. In attesa dell’ufficialità, ad anticipare le regole adottate dall’esecutivo è stata Repubblica, che ha spiegato come il certificato virtuale potrebbe essere limitato soltanto agli italiani che, oltre alle due dosi canoniche di vaccino, hanno già effettuato anche la terza. Per gli altri, in attesa del completamento del ciclo, saranno necessari ulteriori accertamenti sotto forma di tampone o scatteranno delle limitazioni.

Una soluzione pensata per alcune situazioni a rischio come i grandi eventi: per accedervi, servirà il Mega Green pass (quindi con tre dosi ricevute) o il risultato negativo di un test. Una novità che starebbe prendendo sempre più forza col passare dei giorni, accompagnata da un’altra che pare invece ormai certa: la riduzione del tempo di validità della certificazione virtuale, abbassata dai 9 mesi attuali a 6. Sul tavolo di Draghi e dei suoi ministri, però, le soluzioni al vaglio sono tante: somministrazione del booster già 4 mesi dopo la seconda dose, ritorno allo smart working e vaccinazione obbligatoria per nuove categorie di lavoratori.

Draghi ha sottolineato, nel corso della conferenza stampa di fine anno, come si sia ormai aperta “una nuova fase nella lotta alla pandemia”, sostenendo la necessità di adottare “ogni misura possibile” per venirne a capo in tempi rapidi. Da qui la volontà di presentare subito, prima delle festività natalizie, il nuovo pacchetto di norme. Per alcune delle regole pensate dall’esecutivo, però, servirà il via libera dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che dovrà pronunciarsi a breve sulla possibilità di ridurre l’intervallo tra la seconda e la terza dose a 4 mesi. Il Cts, invece, ha già dato parere positivo.

Per quanto riguarda l’estensione dell’obbligo vaccinale, che interessa già il personale scolastico e sanitario, le forze armate e quelle dell’ordine, l’idea è quella di includere anche il mondo della ristorazione e della pubblica amministrazione. Un passaggio già benetto dal ministro Renato Brunetta, che anzi ha alzato ulteriormente la posta: “Io lo applicherei a tutto il mondo del lavoro, pubblico e privato”. Infine, l’obbligo di mascherina: scatterà per tutti, anche all’aperto, ma si ragiona sull’ipotesi di rendere necessari i dispositivi Ffp2 per luoghi al chiuso come cinema e mezzi di trasporto.

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