C’è il rischio che, di qui al ritorno in aula degli alunni italiani, una situazione già tragicomica possa sfociare definitivamente nel grottesco. Con il governo che ha insistito per introdurre l’obbligo di Green Pass a carico del personale delle scuole, e con il problema sollevato successivamente di come i presidi avrebbero potuto trasformarsi in controllori e verificare chi aveva ricevuto la somministrazione e chi no. Una situazione imbarazzante che ha vissuto in queste ore l’ennesimo colpo di scena.
Il ministero dell’Istruzione ha infatti chiarito che non saranno i presidi a dover svolgere compiti di vigilanza sul personale degli istituti ma che arriverà una piattaforma digitale pensata per permettere alle segreterie di verificare autonomamente chi ha ricevuto il vaccino. Resterà, dunque, la necessità di svolgere le verifiche, ma di fronte alle proteste dei dirigenti si è deciso di semplificare le procedure e renderle virtuali. Né più, né meno.
Bianchi, titolare dell’Istruzione, lo ha d’altronde ribadito in queste ore: “Chi ha il vaccino o il Green pass va a scuola, gli altri verranno sospesi. Il tampone lo faremo al personale soltanto secondo le indicazioni delle autorità sanitarie. Il tampone non è un sostituto del vaccino ma soltanto un atto di tracciamento”. Assicurando poi che la nuova piattaforma digitale sarà pronta per quando i ragazzi torneranno in aula.
Il governo, insomma, tira dritto per la sua strada. Ignorando le proteste di presidi e professori, già esplose, e i dati che arrivano da Israele e dal Regno Unito, che evidenziano quanto i vaccini in realtà non riescano a contrastare la diffusione delle varianti del Covid. Dai presidi-sceriffi, si è passati all’occhio di un Grande Fratello scolastico pensato per controllare il Green Pass. Si attendono i prossimi, mirabolanti sviluppi.
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