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Da Zingaretti a Selvaggia Lucarelli, il nemico della sinistra oggi sono i ristoratori

Pubblicato il 20/04/2021 13:12

C’è stato un tempo, che oggi sembra lontanissimo, in cui la sinistra era schierata a difesa delle categorie più fragili, dalla parte degli ultimi, a difesa di chi faceva fatica ad arrivare a fine mese e per questo scendeva in piazza a urlare tutta la propria rabbia. E c’è un presente in cui, invece, le rivendicazioni di ristoratori, commercianti, partite Iva, tutto quel popolo dimenticato e umiliato puntualmente dal governo Draghi, finiscono per essere puntualmente derise da quella stessa sinistra, sempre più a suo agio nei palazzi del potere e sempre più lontana dalle persone. Come testimoniato dalle ultime, disarmanti ironie sulle proteste di questi giorni.

Il primo a muoversi in questa direzione è stato Nicola Zingaretti, governatore del Lazio ed ex segretario del Partito Democratico, che ha scelto il termine “lavoretti” per definire quelle tante attività messe in ginocchio dalla crisi economica figlia della pandemia e della scelta del governo di chiudere gli italiani in casa sempre e comunque, e pazienza se qualcuno fatica ad arrivare a fine mese. Un termine dispregiativo, ironico, totalmente fuori luogo di fronte alle difficoltà di migliaia di famiglie.

Accortosi di aver forse un po’ esagerato, Zingaretti ha tentato poi di correggere il tiro, dicendo di riferirsi “ai ragazzi senza contratto”. La distanza siderale che esiste ormai tra la sinistra incarnata dal Pd e la piazza è però evidente in tutta una serie di prese di posizione che hanno accompagnato la protesta. La comica Sabina Guzzanti ha bollato così le manifestazioni andate in scena in tutta Italia: “Immagino dipenda dal fatto che buona parte dei commercianti possiede appartamenti, macchinone e a volte barche mentre la maggior parte degli artisti vive con lo stretto necessario”. Selvaggia Lucarelli, invece, ha cercato di ricondurre tutto a una matrice fascista: “Quelli di CasaPound sono lì per spiegare ai ristoratori come non pagare le bollette per anni”.

Anche il Fatto Quotidiano si è dato da fare scrivendo di una “società imbastardita” dove “basta che in tv sbuchino una decina di commercianti, disperati, sfigatissimi che naturalmente schiumino rabbia” e contro la quale la migliore risposta sarebbe una patrimoniale. Uno mondo intero, quello della sinistra o presunta tale, accorso a difendere il governo. E schierato, saldamente, contro i più deboli.

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