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“Ecco perché il boom di contagi è un bene”. Crisanti asfalta il ministro Speranza

Pubblicato il 12/07/2022 08:36

Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, continua la sua campagna mediatica per tranquillizzare gli italiani e fermare la nuova ondata di psicosi e allarmismo infusa dal governo. Il virologo getta acqua sul fuoco alimentato da Speranza che non vede l’ora di tornare a fare inoculazioni di massa, chiusure e licenziamenti. Mentre il ministro sta per ritirare fuori il Green pass dal cassetto, Crisanti spiega che questa ondata di contagi è in realtà un bene, una manna dal cielo, e rappresenta – al contrario del vaccino – la vera protezione in vista dell’autunno. Ospite della puntata dell’11 luglio di “Zona Bianca“, il talk show di Rete4 condotto da Giuseppe Brindisi, il virologo non è preoccupato dei tanti contagi degli ultimi giorni dopo che è emersa una nuova variante del virus. Cosa dice il professore? (Continua a leggere dopo la foto)

Spiega Crisanti: “Il fatto che il virus in questo momento si trasmetta tra i giovani e che in qualche modo li immunizzi naturalmente è un fatto positivo, queste persone saranno immunizzate e più protette verso ottobre-novembre. Rimane il problema della tutela dei fragili. I 126 morti di cui avete parlato sono vaccinati fragili per la maggior parte. Nonostante abbiano fatto il vaccino, per le condizioni in cui versano, non hanno montato una risposta immune-protettiva. Questa è la vera risposta che ci attende in futuro per tornare ad una normalità, cioè proteggere le persone che, nonostante una trasmissione elevata, se si ammalano possono andare incontro a complicazioni gravi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ripete la sua teoria Crisanti, tanto per ribadirla qualora qualcuno – soprattutto dalle parti del governo – non l’avesse ancora capito: “I vaccinati sono più sensibili al virus”. Il professor Crisanti fa chiarezza su questa sua affermazione che ha fatto molto discutere nei giorni scorsi: “Io ho detto che semplicemente questa variante è più infettiva nei vaccinati di quanto succedeva prima nei vaccinati. Adesso i vaccinati si sono vaccinati per la maggior parte sei mesi fa ed è chiaro che con il tempo è diminuita l’immunità e questa variante Omicron presenta delle mutazioni che la allontanano ancora di più dalla variante originale di Wuhan”. (Continua a leggere dopo il video)

Conclude Crisanti: “In questa situazione sono più esposti, nonostante siano vaccinati. Ma questo non vuol dire, nella maniera più assoluta, che i non vaccinati sono i più protetti. Ho semplicemente detto che la maggior parte della popolazione italiana si allontana dalla data della vaccinazione e le mutazioni si allontanano dal ceppo di Wuhan da cui è stato fatto il vaccino. Quindi l’immunizzazione perde efficacia”.

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