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Multe, arriva “l’incentivo di Stato” per spennare gli italiani: a cosa dovremo stare (molto) attenti

Pubblicato il 11/07/2022 13:24

C’è chi, dando un’occhiata alla nuova intuizione del governo, deve aver pensato che tutto sommato potesse essere una buona idea. Pagare le bollette, in sostanza, usando le multe. Mentre alla Camera si discuteva del decreto Aiuti, infatti, il deputato di Forza Italia Roberto Pella aveva aggiunto al testo un emendamento per far sì che Comuni, città metropolitane e Province possano utilizzare i proventi delle sanzioni per coprire “la spesa per le utenze di energia elettrica e di gas”. Una misura che, sulla carta, andrebbe a vantaggio di scuole, servizi e illuminazione pubblica. E che però sta facendo discutere.

Se infatti teoricamente la norma potrebbe essere anche condivisibile, non mancano già i primi campanelli d’allarme sull’applicazione. Attraverso le pagine di Libero Quotidiano, Claudia Osmetti si è infatti chiesta: “Oibò, viene da dire, non è mica male. Quantomeno si risparmia qualcosina. Però è davvero così? Perché sul fatto che i costi stanno lievitando un po’ per tutti (amministrazioni comprese) non ci piove. Ma poi, alla fine, chi è che apre il portafoglio? Un conto è quando lo Stato ci mette lo zampino (magari togliendo agli sprechi), un altro è quando si “attinge” direttamente dai cittadini, seppure da quelli che qualche infrazione l’han fatta per davvero”.

Un provvedimento che rappresenta una novità assoluta, visto che solitamente i soldi delle multe venivano destinati a sicurezza stradale, prevenzione e manutenzione. Con l’Ancma (l’Associazione nazionale del ciclo, del motociclo e degli accessori che fa capo a Confindustria) a denunciare il rischio di un inasprirsi delle multe, con un accanimento che andrebbe a incrementare un tesoretto che già oggi supera i 3 miliardi di euro l’anno. Inoltre,”se il ricavo delle multe lo usiamo per pagare la bolletta della luce delle elementari all’angolo della piazza, non possiamo più impiegarlo per coprire le buche sulla tangenziale. I soldi sono sempre gli stessi, non si moltiplicano”.

“Di fronte al numero di vittime che si registra ancora, in Italia, e ai feriti e ai costi sanitari e sociali degli incidenti non possiamo che esprimere preoccupazione e auspicare che questo articolo possa essere modificato”. Per il presidente Aci Geronimo La Russa, “La misura in sé non è sbagliata, se può aiutare in qualche misura le famiglie ben venga. Ammettiamo tuttavia anche un altro dato: che spremere più di così gli automobilisti è difficile. Già adesso sono trattati come dei bancomat da usare quando occorre far cassa. Magari, per far restare il tutto all’interno di un sistema chiuso, si potrebbe pensare di usare gli introiti delle multe per tagliare o abbassare le accise sulla benzina. Perché di quello non ne parla quasi più nessuno, ma è un problema altrettanto serio”.

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