Età, globalizzazione e livello di privatizzazione della sanità. Ci sono legami tra questi fattori e il l’incidenza al Coronavirus? Con un recente studio i ricercatori Jacob Assa e Cecilia Calderon, sono andati a indagare la correlazione tra intensità dell’epidemia e alcuni fattori-chiave, che potrebbero aver assunto un valore causale o essere stati un elemento di contesto facilitatorio alla diffusione del virus.
L’età è sicuramente uno tra i fattori più incisivi del primo tipo. Risulta forte la correlazione fra popolazione anziana e severità del fenomeno. Un altro fenomeno che è stato considerato la globalizzazione. Sembrerebbe che i Paesi più globalizzati -per definirli è stata utilizzata la classifica dell’indice dell’Istituto KOF Swiss Economic Institution di Zurigo- siano stati i più colpiti, anche se la correlazione tra di essi non risulta poi così decisiva. O meglio, tali paesi presenterebbero un numero maggiore di casi, ma non di morti.
Tra i fattori che invece potrebbero essere determinanti sull’intensità del fenomeno, “la privatizzazione della sanità risulta quello più forte rispetto agli altri”. Sembrerebbe che “i Paesi i cui sistemi sanitari sono più privatizzati, siano stati colpiti in modo assai maggiore”. La correlazione robusta intesserebbe il fattore “spesa privata” da un lato e numero di casi e di morti dall’altro.
Il sito da cui abbiamo ripreso il presente studio (perunaltracittà.org) specifica che vi è una correlazione significativa anche tra privatizzazione della salute e una maggior diseguaglianza in termini di aspettativa di vita. Dunque, “nei paesi in cui il mercato la fa da padrone in campo sanitario, la polarizzazione poveri-ricchi è molto netta anche nella durata della vita”.
Pertanto, considerando un insieme di fattori diversi (livello di ricchezza del paese, di urbanizzazione, di globalizzazione e di democraticità), “il fattore privatizzazione emerge come quello più forte, cioè come causa del coefficiente più elevato sul numero di casi e morti in rapporto alla popolazione”.