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“Chiudo perchè NON voglio chiudere”: la protesta dei commercianti, colpiti dal nuovo Dpcm

Pubblicato il 02/03/2021 12:22 - Aggiornato il 02/03/2021 13:58

“Chiudo perchè NON voglio chiudere” è il nome della protesta a cui hanno già preso parte oltre 100 esercizi commerciali tra Cattolica e Riccione e che sta ottenendo sempre più adesioni.

Giammaria Zanzini, presidente Federmoda (Federazione Moda Italia) insieme ai consiglieri Stefano Zangheri, Marco Lorenzi, Cristina Girelli e Beatrice Giusti, ha lanciato l’iniziativa in risposta al nuovo Dpcm in vigore da oggi (2 marzo) che porta il territorio in zona arancione scuro. I commercianti in questo modo non sono costretti a chiudere e il governo a dare quel poco di indennizzi (in sostanza se ne lava le mani), ma la situazione è comunque chiaramente penalizzante. “Se la situazione continuerà così, se il governo non farà nulla di concreto per ripagarci delle chiusure subite, delle conseguenze alle loro decisioni, saremo costretti ad abbassare le serrande perchè ci porteranno al fallimento”. 

“Chiudiamo per protesta due giorni, per far capire in che gravoso problema si trova il settore moda Italia”, spiega il presidente. “Non è più possibile andare avanti in questo modo. Rischiamo l’apocalisse del commercio: 20mld di perdite, 20mila negozi a rischio chiusura e 50mila addetti”. 

Dall’inizio della pandemia tra i settori più colpiti sicuramente rientra quello della categoria dei commercianti del settore moda e abbigliamento. Laddove vi sono state chiusure, il governo non ha erogato i sostegni necessari. Sono numerosissime le attività che hanno spinto la Federazione a lanciare l’iniziativa: la pressione è diventata insopportabile e la preoccupazione è alle stelle. 

Giammaria Zanzini, che oltre ad essere il proprietario della rinomata Giammaria Boutique a Rimini, è il presidente Federmoda e un importante punto di riferimento per il territorio, resposabile, inoltre, del dipartimento attività attività produttive del partito “No Europa per l’Italia, ItalExit con Paragone”, chiede sostegno. 

“Facciamo un appello per invitare i cittdini ad andare a comprare nei negozi di prossimità. È importante, soprattutto in questo periodo di forte crisi, sostenere le piccole attività del vicinato. Cerchiamo di non comprare dalle grandi piattaforme online che rappresentanto concorrenza sleale per le piccole e medie imprese. Difendiamo l’Italia, vogliamoci bene e vogliamo bene alle nostre città! Per ogni piccolo negozio che chiude, una luce verrà spenta. Noi puntiamo alla fioritura delle piazze del nostro bel Paese”. 

Il presidente inoltre aggiunge: “Invito tutti gli esercizi commerciali di categoria e non, a partecipare all’iniziativa di protesta. Ci stanno privando del diritto al lavoro e ci stanno togliendo il diritto di condurre una vita dignitosa. Senza i commercianti, le vie delle città e dei piccoli centri si svuotano. Il rischio è di perdere oltre ai posti di lavori anche le eccellenze italiane che hanno reso speciale il nostro Paese. Difendiamo il decoro urbano dove non c’è decoro c’è degrado, dove c’è degrado c’è incuria e dove c’è incuria c’è  insicurezza. Diventeremo città fantasma”.