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Castellitto: “Green pass pieno di contraddizioni, non si può criminalizzare il dissenso”

Pubblicato il 04/11/2021 08:48 - Aggiornato il 07/12/2022 18:37

Contro il Green Pass Sergio Castellitto, notissimo attore e regista, ci ha messo la faccia. La voce. E le parole. In una lunga intervista rilasciata a Maurizio Caverzan per La Verità, ha ribadito le sue idee: “L’attualità ci anestetizza, offrendoci anche l’alibi di essere informati. Io vorrei capire di più di come l’informazione accende e spegne le notizie. Faccio un esempio. Ci siamo tutti fermati davanti a quel bambino lanciato per essere salvato oltre il muro dell’aeroporto di Kabul, ma una settimana dopo nessuno si è più chiesto che fine abbia fatto. Romanticamente, sogno un’informazione che mi dica dov’è finito, se ha trovato una famiglia, se un giorno potrà studiare a Oxford o tornerà a Kabul”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Ora – aggiunge Castellitto – stiamo assistendo al G20, un appuntamento importante e necessario. Ma ho la sensazione che questa rappresentazione somigli alle vecchie parate militari, quando ce ne stavamo dietro le transenne a veder passare i bersaglieri. Come osservava Luigi Pirandello vedo tante maschere e pochi volti”. Sull’intransigenza con cui vengono indicate alcune regole di protezione Castellitto è netto: “Non mi convince perché nel dibattito in corso, se non ti schieri completamente da una parte, diventi il nemico e sei etichettato come barbaro. Con chi la pensa diversamente da me, preferisco praticare il confronto anziché il conflitto”. (Continua a leggere dopo la foto)

E spiega: “Lo dico con il Green pass in tasca, voglio capire perché resiste questa minoranza. In questi anni si è insistito giustamente sull’accoglienza delle minoranze. Tra coloro che non si allineano ci sono intellettuali, filosofi, una persona che stimo come Carlo Freccero. Non si può accettare che sia assaltata la sede della Cgil, ma nemmeno che si sparino gli idranti contro i portuali di Trieste”. Riflette ancora Castellitto: “Non ci si interroga sul fatto che un 50% di elettori non è andato a votare perché non si sente rappresentato. Ci sono degli establishment che si combattono. Se si continua a fare buoni contro cattivi non si va da nessuna parte”. (Continua a leggere dopo la foto)

Poi l’altra stoccata: contro i fautori del green pass intransigente che dicono che è garanzia di libertà. “Io credo che nelle sue modalità conservi delle contraddizioni. Se salgo su un autobus o nel metro non mi viene chiesto niente, ma senza green pass non posso andare a lavorare. […] Io le regole le rispetto, ma questo non m’impedisce di ragionare. Davvero c’è stata la corsa alle vaccinazioni a causa dell’obbligo del green pass? Il governo dia le sue indicazioni e si vada avanti, senza criminalizzare nessuno”. (Continua a leggere dopo la foto)

La conclusione di Castellitto: “Rischiamo di fare del vaccino una nuova religione? Lo è già. Lo dico mentre attendo la terza dose. Un vaccinato può essere contagioso o no? Nessuno è immune nel senso che è totalmente intoccabile. Nelle sale la gente entra con le mascherine e non parla. Non so definire la normalità. Se si toglie la carne dell’informazione intorno al Covid non so bene cosa ci rimane”.

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