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Burioni e multe ai no vax: “E’ una vergogna, sono dei fuorilegge”. Attacco durissimo da Fazio, cosa ha detto

Pubblicato il 19/02/2024 12:10

Roberto Burioni è ormai una presenza costante nella trasmissione Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio. E non arretra di un millimetro dalle sue posizioni estreme nei confronti di chi non si è vaccinato. Ma anche di chi ha osato sollevare dubbi sull’efficacia dei sieri sperimentali. L’ultima invettiva del professore riguarda il rinvio del pagamento delle multe ai No Vax deciso dal governo. “C’è una disinformazione gravissima”, ha attaccato Burioni, “che viene fatta anche da membri delle istituzioni”. Chiaro il riferimento all’emendamento presentato da Roberto Bagnai e dalla Lega all’interno del decreto Milleproroghe sull’argomento. (continua dopo la foto)

Per il virologo quanto sta accadendo è inaccettabile. Lo testimoniano anche le continue polemiche con il parlamentare leghista Claudio Borghi sull’istituzione di una Commissione d’Inchiesta Parlamentare sul Covid. Burioni la vive come un atto di lesa maestà. Tornando al discorso delle multe, il professore è stato durissimo nel suo intervento. “Sono persone che non hanno rispettato le leggi”, ha tuonato riferendosi ai non vaccinati. “Ricordiamolo una volta per tutte: questa non è un’opinione, ma un dato di fatto. Il vaccino è sicuro, è efficace e, fino alla fine del 2021, è stato efficace anche nel bloccare la trasmissione”. (continua dopo la foto)

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Che sia l’evidenza a smentirlo, al virologo sembra non interessare. Forse non si è ancora accorto che anche i vaccinati si contagiavano con il Covid. Tanto che Burioni ha ripetuto la solita litania: “Chi non si è vaccinato ha messo in pericolo la propria salute, ma anche quella degli altri. Un momento molto difficile per la nostra comunità. Queste persone sono addirittura dei sanitari. Il problema non è la multa, ma la nostra sicurezza”. Insomma, per il professore il tempo sembra essersi fermato a tre anni fa. Siamo ancora al “non ti vaccini, ti ammali, muori e fai morire” di draghiana memoria. Intanto, la commissione di inchiesta incombe. E fra le file dei “fanatici del vaccino” si avverte un certo nervosismo.

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