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Bollette alle stelle mentre le prenotazioni crollano: la Pasqua da incubo del turismo italiano

Pubblicato il 29/03/2022 10:39

Per qualche settimana il mondo del turismo ha vissuto nell’illusione che, finalmente, qualcosa si stesse muovendo, che fosse in arrivo una boccata d’ossigeno, preziosa più che mai visti i tempi incerti. Poi, purtroppo, la realtà ha presentato il conto: da un lato le disdette, dall’altro i ritocchi ai listini. E così le vacanze di primavera si sono trasformate presto nell’ennesima delusione per uno dei settori più colpiti dalla pandemia che ha paralizzato il mondo negli ultimi due anni e mezzo. I numeri sono pesantissimi: -30% nelle prenotazioni in hotel, con gli albergatori che da un lato si lamentano per il crollo e dall’altro alzano i prezzi.

Stando ai dati dell’Istat, i listini hanno fatto registrare un +14,6% su base annua sui pacchetti vacanze nazionali e un +8,4% sulle strutture alloggiative. “Se questo è il trend in un mese così piatto per i viaggi – ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori – temiamo rialzi ben maggiori ad aprile”. Le proiezioni parlano di un ulteriore +13,5%. Per chi sperava in una Pasqua finalmente diversa, dopo restrizioni, caro-bollette e carburante alle stelle, non proprio il migliore dei risvegli. Con lo sconto di 30 centesimi su benzina e gasolio fino al 21 aprile non sufficiente a invertire la rotta.

Come raccontato da Viola Giannoli e Federica Angeli sulle pagine di Repubblica, i rincari generalizzati hanno scoraggiato le spese non essenziali, con tanto di taglio alle gite fuori porta, innescando un rialzo nei prezzi degli hotel che rischiano di svuotare ancora di più le strutture. Il tutto mentre dalle città d’arte fuggono russi, turisti dell’Europa del Nord e orientale e americani. Per Vittorio Messina di Assoturismo “l’aumento dei costi del carburante si riflette sul costo dei viaggi e gli italiani, già alle strette per il caro bollette, hanno deciso di ridurre il budget: uno su tre taglia le spese turistiche di Pasqua e di tutti i fine settimana di aprile e maggio”.

A Roma le prenotazioni sono la metà di quelle del 2019, 250 alberghi sono chiusi e il turismo a cinque stelle ha fatto già registrare 200 milioni di euro di entrate mancate considerando soltanto il flusso proveniente dalla Russia. Nel frattempo, per gli albergatori le bollette sono aumentate del 400%, in alcuni casi addirittura del 600%, con il costo dell’energia raddoppiato. La Fipe capitolina ha lanciato la proposta di una piattaforma d’acquisto ad adesione libera per contenere i prezzi all’ingrosso e i ritocchi sui listini.

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