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Benzina, arriva la maxi-stangata da 5 miliardi per gli italiani. E il Fisco esulta

Pubblicato il 14/07/2021 10:02

Bombardate ogni giorno, attraverso talk e telegiornali, dalle promesse di politici che parlano di ripresa rapida e roseo futuro, le famiglie italiane si stanno trovando a fare i conti con una realtà ben diversa da quella delineata dal governo Draghi. Dal 1 luglio è scattato infatti l’aumento delle bollette di luce e gas, non proprio il modo migliore per tendere la mano a chi da mesi è ormai in ginocchio a causa della pandemia. Poi, ecco arrivare rincari forse ancora più temuti, quelli su benzina e gasolio.

Benzina, arriva la maxi-stangata da 5 miliardi per gli italiani. E il Fisco esulta

Stando alle ultime stime pubblicate dal Sole 24 Ore, il costo del petrolio per gli italiani farà registrare un aumento addirittura di 5 miliardi di euro nel corso del 2021. Un colpo durissimo per le famiglie, una vera e propria manna dal cielo per il Fisco, che potrà così rimpinguare casse rimaste pericolosamente a secco. Le associazioni dei consumatori hanno già promesso battaglia, mentre il governo continua a parlare di energie rinnovabili la cui crescita, però, è troppo lenta rispetto alla domanda internazionale di carburante.

Secondo l’Unem, Unione delle energie per la mobilità, gli italiani finiranno per pagare un sovrapprezzo di 7-10 centesimi ogni litro di carburante, un rincaro sul quale pesa tantissimo il disincentivo del Fisco. Tolto quello, infatti, il prezzo della benzina nel nostro Paese sarebbe in realtà addirittura inferiore alla media europea, un dato che non fa che aumentare la rabbia nei confronti delle scelte del governo, che incapace di offrire risposte economiche concrete alla crisi continua ad accanirsi sui risparmi dei cittadini.

A far ancora più rabbia, un dibattito su “futuro green” ed energie rinnovabili che è spesso vuoto, privo di reali spunti, come denunciato dal presidente Unem Spinaci: “La mobilità sostenibili è missione complessa, ha anche molte implicazioni sociali, economiche e geopolitiche, e richiede perciò una riflessione seria, basata su elementi scientifici, mentre oggi scontiamo un dibattito per slogan, troppo superficiale rispetto alla posta in gioco”.

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