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“Aiutano i mafiosi!” Il durissimo attacco di Belpietro: “La criminalità vuole fare morti”

Pubblicato il 03/02/2023 08:01

La questione del 41bis all’anarchico Cospito continua a spaccare l’opinione pubblica, e non solo. Mentre gli italiani lo vedono come un problema abbastanza marginale, data la sofferenza quotidiana per il costo della vita sempre più alto, l’inflazione alle stelle, le bollette che non si riescono a pagare e i carburanti diventati inaccessibili a molti, le vicende di un anarchico in prigione hanno più o meno lo stesso valore delle bagarre su Sanremo. Eppure il nodo politico è serio. Destra e sinistra si stanno attaccando pesantemente, soprattutto dopo quanto successo in Aula tra il deputato Donzelli (Fratelli d’Italia) e l’attacco al Pd. A dire la sua ora è anche Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, che sul suo quotidiano fa un ragionamento molto fine che però suona anche come un pesante attacco: “Non ho memoria di delegazioni del Pd che partono alla volta di un penitenziario di massima sicurezza per accertarsi delle condizioni di un ospite delle patrie galere”, dice Belpietro. Che poi rilancia… (Continua a leggere dopo la foto)

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L’attacco poi va diretto su Debora Serracchiani e Andrea Orlando, i quali dicono di non essere andati a Sassari per sollecitare la revoca del 41 bis all’uomo che gambizzò un manager dell’Ansaldo e mise la bomba a una caserma dei carabinieri. “A smentire gli onorevoli della sinistra sono le loro stesse dichiarazioni, rilasciate via Twitter. Ma ancor più grave della intromissione in una questione di competenza dei giudici, resta il fatto che Cospito non protesta per ottenere condizioni di miglior favore, ma lotta per sua stessa ammissione per l’abolizione del 41 bis per tutti i detenuti”. Cospito, dunque, sta facendo lo sciopero della fame per aiutare criminali e mafiosi per cui lo Stato ha ritenuto di applicare un provvedimento estremo. Il 41 bis, appunto. Tuona dunque Belpietro contro i deputati del Pd che – stando al suo ragionamento – sollecitando un intervento in suo favore, “rischiano nei fatti di fare il gioco dei boss”. (Continua a leggere dopo la foto)

Da anni e con tutti i mezzi, infatti, anche con le stragi, sono proprio loro, i boss di mafia, a provare a costringere le istituzioni a cancellare i1 41 bis, la misura più temuta. Belpietro poi richiama un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano dal senatore Walter Verini, il quale in quell’occasione ha rivelato un particolare di quell’incontro in cella a Sassari. Interpellato sulle sue condizioni di salute, Cospito disse ai deputati di parlare con i boss, forse suggerendo che loro più di lui erano interessati alla revoca del carcere duro. “Tutto ciò avrebbe dovuto mettere in allarme la pattuglia di onorevoli del Pd, i quali paiono non rendersi conto che la questione va oltre la protesta dell’anarchico e le sue condizioni di salute, ma coinvolge i capi mafia, lasciando intendere una strategia per abbattere o quanto meno rivedere il 41 bis”. (Continua a leggere dopo la foto)

Inoltre, puntualizza in giornalista, Verini ammette anche che la delegazione del Pd parlò con tre mafiosi. Il punto è che ora, grazie a una relazione del Dap sui contatti tra boss e Cospito, si capisce che lo sciopero della fame è parte di un’operazione contro le misure anti-mafia. Gli inquirenti sospettano dunque che si siano saldate le istanze degli anarchici con quelle di Cosa nostra. E il Pd non può assolutamente essere parte di questa cosa, nemmeno per sbaglio. I vertici del Viminale sono preoccupati: ora temono che i boss stiano usando gli anarchici per innescare, come nel passato, una spirale di violenza. Da che parte sta il Pd?

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