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Bc Partners si pappa i gelati Bindi: ancora una volta il made in Italy finisce in mani straniere

Pubblicato il 30/01/2020 12:03

Un’altra eccellenza italiana cambia bandiera, finendo nelle mani di uno dei tanti fondi stranieri specializzati nell’acquisto di quote di aziende considerate punti di riferimento nei rispettivi settori. E così Bc Partners ha deciso di mettere le mani sul gruppo Pasticceria Bindi, produttore e distributore leader non solo nello Stivale ma anche oltre i confini. Una realtà nata nel 1934 e famosa in tutto il mondo per la sua vasta gamma di dessert, torte e gelati. In Italia, la società serve una base di oltre 25.000 clienti, principalmente ristoranti, hotel e bar.

Bc Partners si pappa i gelati Bindi : ancora una volta il made in Italy finisce in mani straniere

All’estero, i prodotti Bindi finiscono in oltre 40 mercati diversi generando il 40% dei ricavi, soprattutto grazie all’apprezzamento che ricevono negli Stati Uniti dove l’azienda opera con una propria filiale, con capacità di produzione e distribuzione diretta. Un marchio immediatamente riconoscibile ovunque, che ha visto crescere col tempo la propria fama e i propri ricavi, fino ad arrivare nel 2019 al fatturato di 140 milioni di euro.

Bc Partners si pappa i gelati Bindi : ancora una volta il made in Italy finisce in mani straniere

L’acquisto di Bindi da parte di Bc Partners segue un’operazione simile realizzata dal gruppo nello stesso settore, quello dei prodotti da forno surgelati italiani, con l’acquisizione di Forno d’Asolo nel 2018. Il fondo con sede a Londra si impegnerà ora a sostenere il piano di ulteriore sviluppo della società, nel tentativo di aumentare ulteriormente la crescita dei ricavi grazie alla continua espansione internazionale, l’ampliamento della gamma di offerta e il lancio di nuovi prodotti di pasticceria. Gli obiettivi prevedono però anche un consolidamento al di fuori dei confini.

Bc Partners si pappa i gelati Bindi : ancora una volta il made in Italy finisce in mani straniere

Bindi continuerà ad essere gestita da Roberto Sala, direttore generale della società dal 2014, mentre l’amministratore delegato Attilio Bindi rimarrà con funzioni strategiche anche per lo sviluppo dei mercati internazionali. La conferma, l’ennesima, di come il made in Italy sia ancora oggi l’oggetto del desiderio dei grandi fondi stranieri. Che, puntualmente, riescono a soddisfare i loro appetiti .

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