Ridurre gli impatti ambientali è la nuova stella polare delle politiche dell’Unione europea, e di per sé non sarebbe male, se solo ciò non si traducesse in misure spesso inique o risibili (agganciare i tappi alle bottiglie di plastica) quando non controproducenti per gli stessi cittadini europei, ed è il caso della famigerata direttiva sulle Case green. Ora, tocca alle batterie: anch’esse devono essere “sostenibili” nel mentre le fabbriche e le industrie cinesi, ma anche quelle europee, sono libere di inquinare in misura infinitamente maggiore. Il nuovo Regolamento europeo, che ricordiamo essere un atto giuridico vincolante per tutti i Paesi membri e che esamineremo a breve, è entrato in vigore già lo scorso giovedì 17 agosto. Stiamo parlando di ogni tipo di batteria, non solo le comuni “stilo”. Al di là del paradosso per cui si promuove costantemente la mobilità elettrica per “decarbonizzare” il settore dei trasporti, ma si riconosce che, con le batterie, tali veicoli inquinano comunque, già nel 2017, come ricorda L’Indipendente, la Commissione europea ha avviato l’Alleanza europea delle batterie, a sua volta tesa a garantire l’approvvigionamento di tutti i condensatori necessari a decarbonizzare ogni settore industriale o produttivo. (Continua a leggere dopo la foto)
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🔋 Batteries are strategic for the EU's transition to a climate-neutral economy.
— European Commission (@EU_Commission) August 17, 2023
As of today, the Batteries Regulation will ensure batteries are safe, circular, and sustainable throughout their entire lifecycle.
From manufacturing to reuse, here's how it works. ↓#EUGreenDeal
Il Regolamento Ue
Poi, in piena pandemia, nel dicembre 2020, ancora la Commissione ha presentato una proposta per modernizzare il quadro normativo per le batterie, poi trasferito in questo Regolamento: le nuove norme proposte riguardano l’intero ciclo di vita delle batterie: fabbricazione, approvvigionamento, utilizzo e riciclaggio sono oggetto della norma, destinata a rendere tutte le batterie entro il 2050 con una minor impronta carbonica, e nell’ottica della cosiddetta economia circolare. “Le batterie sono fondamentali per il processo di decarbonizzazione e la transizione dell’Ue verso modi di trasporto a zero emissioni – ha dichiarato Teresa Ribera, ministro spagnola della Transizione ecologica e alfiere delle politiche green – Al tempo stesso le batterie giunte al termine del ciclo di vita contengono molte risorse preziose e dobbiamo essere in grado di riutilizzare tali materie prime critiche invece di dipendere da paesi terzi per l’approvvigionamento”. Il regolamento fissa obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili per i produttori (63% entro la fine del 2027 e 73% entro la fine del 2030) e introduce un obiettivo specifico per la raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (51% entro la fine del 2028 e 61% entro la fine del 2031). Il regolamento fissa un obiettivo per il recupero del litio dai rifiuti di batterie del 50% entro la fine del 2027 e dell’80% entro la fine del 2031, con la possibilità di modifiche mediante atti delegati in funzione degli sviluppi tecnologici e del mercato e della disponibilità di litio. (Continua a leggere dopo la foto)
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Gli obiettivi e le (future) sanzioni
Il Regolamento prevede livelli minimi obbligatori di contenuto riciclato per le batterie industriali, le batterie per autoveicoli e le batterie per veicoli elettrici, inizialmente fissati al 16% per il cobalto, all’85% per il piombo, al 6% per il litio e al 6% per il nichel. Le batterie dovranno essere accompagnate da una documentazione relativa al contenuto riciclato. L’obiettivo di efficienza del riciclaggio per le batterie al nichel-cadmio è fissato all’80% entro la fine del 2025 e per gli altri rifiuti di batterie al 50% entro la fine del 2025. E vi è anche un’altra novità: a partire dal 2027 i consumatori dovranno poter rimuovere autonomamente e sostituire le batterie nei loro prodotti elettronici in qualsiasi momento del ciclo di vita. Le informazioni e i dati chiave – tra cui l’impronta di carbonio se la capacità sarà superiore a 2 chilowattora – saranno forniti su un’etichetta e un codice QR permetterà di accedere ad un passaporto digitale con informazioni dettagliate. Il nuovo Regolamento è stato annunciato dalla Commissione europea anche su Twitter, con il seguente messaggio: “Le batterie sono strategiche per la transizione dell’Ue verso un’economia climaticamente neutra. A partire da oggi, il regolamento sulle batterie garantirà che le batterie siano sicure, circolari e sostenibili per l’intero ciclo di vita”. Se vi state interrogando in merito a eventuali multe o sanzioni, citiamo un passaggio dello stesso Regolamento: “Gli Stati membri dovrebbero stabilire norme relative alle sanzioni applicabili in caso di violazione del presente Regolamento e assicurarne l’attuazione. Le sanzioni previste dovrebbero essere efficaci, proporzionate e dissuasive“. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un mercato strategico per l’Europa
Quello delle batterie è un mercato strategico per l’Unione europea e le stime di cui disponiamo indicano che, entro il 2030, la domanda globale di batterie potrebbe aumentare di 14 volte e che il fabbisogno per l’Ue potrebbe rappresentare il 17% della domanda totale. Tale fenomeno trova la sua principale spiegazione in una molteplicità di fattori: l’ascesa dell’economia digitale, lo sviluppo delle energie rinnovabili e l’avvento della mobilità a basse emissioni di carbonio. Il crescente aumento di veicoli elettrici alimentati a batteria, dunque, dovrebbe rendere tale mercato strategico a livello globale.
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