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Autostrade, ma quale cambio di rotta? Il governo mette a bando tratte scadute invece di riprendersele

Pubblicato il 26/01/2020 13:38

Da un lato c’è il governo spagnolo, non troppo lontano da noi, che trovandosi a gestire la scadenza della concessione di 500 chilometri di autostrade ha deciso di togliere i caselli e trasformare le tratte in gratuite. Dall’altra c’è invece l’esecutivo italiano che invece di seguire l’esempio dei vicini si appresta a mettere a gara la gestione di quattro diverse strade: la A12 Sestri-Livorno, la A11-A12 Viareggio-Lucca, la A15 diramazione per La Spezia e la A10 Savona-Ventimiglia, tutte attualmente gestite dal Gruppo Gavio. Un unico lotto con la benedizione del ministero delle Infrastrutture, che ha già avviato la procedura.

Autostrade, quale cambio di rotta? Il governo mette a bando tratte scadute

Basterebbe guardare poco lontano, a quel governo iberico che da tempo ha deciso di assecondare gli umori, sacrosanti, dei cittadini: già da anni, quando le concessioni scadono normalmente e quindi l’autostrada è stata di fatto ammortizzata evita di concedere proroghe o assegnare nuovamente le tratte tramite gara. Al contrario, i pedaggi vengono aboliti, con la manutenzione che viene gestita attraverso le entrate che derivano dalle “royalties” (aree di servizio, distributori di benzina e via dicendo). Il tutto con tempi immediati: il giorno dopo la scadenza della concessione, l’autostrada è già in mano allo Stato. Eventuali altri problemi vengono gestiti successivamente.

Autostrade, quale cambio di rotta? Il governo mette a bando tratte scadute

L’Italia ha invece deciso ancora una volta di rinnovare la concessione: nel caso specifico, si tratta di autostrade gestite dal gruppo Gavio, il secondo concessionario autostradale dopo Autostrade per l’Italia (Aspi), e che proprio nelle mani di Gavio potrebbe tornare una volta ultimata la procedura. Strutture ampiamente ammortizzate e che non necessitano di nuovi investimenti importanti, che sarebbero in ogni caso coperti dal pagamento dei pedaggi. Eppure il rinnovo scatterà lo stesso. E l’Anas? Il governo, soprattutto per parte Cinque Stelle, aveva deciso di farla subentrare come gestore, preparando il terreno grazie al Milleproroghe per il momento in cui, tramite revoca, avrebbe spogliato dell’incarico la famiglia Benetton. Perché allora non iniziare a far affidare da subito all’ente le tratte in decadenza?

Autostrade, ma quale cambio di rotta? Il governo mette a bando tratte scadute invece di riprendersele

Lo stop alle gare poteva essere un segnale importante per far capire la volontà di invertire veramente, non solo a parole, la direzione. E tenere fede a quella promessa fatta agli elettori il giorno dopo la tragedia del Ponte Morandi e mai mantenuta: revocare il prima possibile le concessioni autostradali ad Aspi, protagonista di innumerevoli episodi di trascuratezza, mancato controllo, superficialità nella gestione. Un percorso di riforma mai avviato. Con la sensazione che, giorno dopo giorno, la parte del governo contraria alla revoca, quella capitana da Matteo Renzi, sia ormai sempre più vicina a spuntarla.

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