Come diceva il grande Totò: “E io pago!”. Assoutenti -riferisce il Corriere- protesta: “Potrebbe essere una stangata”. Il 31 luglio scade l’ultimo regime di proroga. Il governo Conte si era limitato, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture allora guidato da Paola De Micheli, a mettere in stand by i gestori della rete autostradale. (Continua dopo la foto)

Si inaugura quindi con un aumento, dopo 3 anni dalla tragedia del Ponte Morandi e 20 anni di privatizzazioni, il ritorno della rete autostradale in mano pubblica attraverso il controllo di Cassa Depositi e Prestiti. Ma ricordiamoci che quando le tariffe aumenteranno, aumenteranno perchè non solo abbiamo dato 9 miliardi ai Benetton, dopo quattro lustri in cui la famiglia ha sfruttato il bene pubblico per gonfiare le sue “private tasche”, ma gli abbiamo anche concesso (il governo in questione) di andarsene senza prima aver pagato la manutenzione che avrebbero dovuto in questi anni.
Insomma gli abbiamo steso il tappeto rosso e abbiamo fatto persino un bell’inchino. Dunque dopo aver sborsato i soldi “arricchendo” i Benetton per comprare l’azienda, dovremo sborsare altro denaro per le spese di investimento e manutenzione di cui si dovevano fare carico.
Si sa, nell’ultimo anno e mezzo, causa Covid, il transito autostradale è calato e i gestori, la cui responsabilità primaria dovrebbe essere quelle di investire sulla rete e fare manutenzione, sono pronti a far pagare salatamente il conto ai propri utenti, ma questa è solo una delle ragioni dei rincari in arrivo. (Continua dopo la foto)

Mentre alcune fonti “segnalano che l’aumento potrebbe essere scongiurato”, il quotidiano riferisce che sarebbe giuridicamente contabilizzato nei piani economico-finanziari delle società. Insomma un gran “latinorum” per far capire alla gente ancor meno. Tanto alla fine pagano sempre in cittadini.