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Autostrade, intrigo internazionale: esposto di Allianz all’Ue per evitare la revoca

Pubblicato il 17/01/2020 10:21 - Aggiornato il 17/01/2020 13:30

Era stato annunciato ed è puntualmente accaduto. I colossi della finanza, gli azionisti internazionali di Autostrade per l’Italia, iniziano a scendere in campo a difesa dei Benetton per evitare che il governo tolga la concessione ad Atlantia. E sfruttano tutto il loro potere, tutta la loro influenza sui mercati per mettere a tacere la volontà del governo e del parlamento italiano. Fregandosene persino delle persone che nella tragedia del Ponte Morandi hanno perso la vita. E così il colosso assicurativo tedesco Allianz fa il primo passo, rompe gli indugi e presenta alla Commissione Europea un esposto contro la modifica unilaterale dei contratti di concessione ad Autostrade introdotta dal governo italiano con il decreto Milleproroghe, che apre la strada all’ipotesi di revoca della concessione della società. È quanto apprende l’Ansa.

In particolare, nell’esposto si segnala che l’art. 35 del decreto legge Milleproroghe contrasta con la normativa comunitaria, che garantisce il rispetto dei contratti in essere e la loro non modificabilità unilaterale da parte di un esecutivo di un Paese membro. Nell’esposto verrebbe inoltre segnalata la violazione del principio comunitario ‘pacta sunt servanda’, che fu alla base della procedura di infrazione aperta nel 2006 da Bruxelles nei confronti dell’Italia, quando l’allora ministro Di Pietro modificò i contratti di concessione autostradale per legge.

L’esposto di Allianz si aggiunge alle lettere già inviate sullo stesso tema in questi giorni alle istituzioni comunitarie e italiane da alcuni azionisti del Gruppo Atlantia (in difesa di Autostrade), come il Gic Fund, il fondo sovrano di Singapore, e da altri azionisti internazionali di Aspi, tra cui il fondo cinese Silk Road Fund. “Questa misura – recitano le due lettere – è ragione di seria preoccupazione per noi e per l’intera comunità degli investitori in quanto compromette del tutto la prevedibilità normativa, scoraggiando gli investimenti e restringendo senza giustificazione la libera circolazione dei capitali”.

Le iniziative degli azionisti di Atlantia e Aspi evidenziano il profondo malessere degli investitori internazionali che avevano investito sulla holding e sulla sua concessionaria. A rispondere a questa azione, però, è subito la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli in audizione alla Camera: “Con la norma sulle concessioni autostradali contenuta nel Milleproroghe non vi è stata alcuna violazione del principio ‘pacta sunt servanda’ né una modifica, in senso retroattivo, di una regolamentazione di tipo pattizio. Si è provveduto ad eliminare attraverso una disposizione di legge una situazione di privilegio attribuita, sempre per legge, ad alcuni concessionari”.

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