x

x

Vai al contenuto

Auto cade nel lago, niente elicottero per i soccorsi: non avevano il Green Pass

Pubblicato il 31/08/2021 20:03 - Aggiornato il 31/08/2021 20:08

Quando la vita umana vale meno di un documento, un pezzo di carta. Questa storia non è inventata ma è assurdamente, banalmente (come solo il male sa esserlo) e criminalmente vera.

A riportare la notizia ildolomiti.it e il gazzettino.it. Un’auto finisce sul fondale del lago di Garda e viene lanciato l’allarme per il rischio che qualcuno fosse intrappolato all’interno dell’abitacolo.

I sub trentini erano già in tenuta di emergenza quando è stato impedito loro di salire sull’elicottero che gli avrebbe consentito di giungere sul luogo dell’incidente in soli 15 minuti e di tuffarsi direttamente sul target. (Continua dopo la foto)

Come mai -vi starete domandando con orrore- i due soccorritori non hanno potuto usufruire del velivolo è hanno dovuto ripiegare sul furgone allungando così il tempo di percorrenza: anziché 15 minuti, è stato necessario 1 ora e 30 minuti? La risposta (che vorremmo non dover mai riportare) è che non avevano il Green Pass.

“La tempestività è la chiave dell’operatività dei soccorsi ma i tempi si sono incredibilmente dilatati”, sottolinea il giornale ilDolomiti. Raccapricciante -a nostro parere- l’intervento di Raffaele De Col, dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile del Trentino che spiega: “La speranza è che serva a dare una scossa alla coscienza di queste persone. Se non ci si vaccina, almeno il tampone. La cittadinanza si aspetta la massima sicurezza e non possiamo prendere in giro quei colleghi che chiedono il supporto trentino”.

“C’è stata questa criticità – aggiunge De Col, dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile del Trentino – che rappresenta una grandissima fonte di preoccupazione, sicuramente la struttura è chiamata a una riflessione ma non nel senso di un’apertura con eventuali deroghe: la cittadinanza si aspetta la massima garanzia in termini di sicurezza dal sistema di protezione civile. Non possiamo nemmeno prendere in giro quei colleghi che chiedono il nostro supporto e si aspettano un determinato grado di professionalità, tempestività e velocità che il Trentino ha sempre assicurato”. (Continua dopo la foto)

Il giornale fa sapere che il fondale è stato scandagliato e che non è stato trovato nessun corpo. I carabinieri indagano per fare piena luce sulla vicenda, mentre il mezzo è stato recuperato con l’autogrù.

“Questa volta è andata bene – aggiunge il dirigente generale del Dipartimento di Protezione civile – perché non c’è stato nessuno da salvare. Ma resta il fatto che c’è stato un ritardo nell’intervento a causa di operatori sprovvisti di vaccinazione o di tampone. La speranza è che serva a dare una scossa alla coscienza di queste persone: la responsabilità nelle attività delle strutture d’emergenza deve essere altissima. I sanitari hanno l’obbligo di vaccinazione e non riesco a comprendere perché un soccorritore non può effettuare almeno un tampone se non vuole vaccinarsi”.