Mentre in Italia abbiamo chi, come il redivivo Massimo Galli, soffia ancora sul fuoco della presunta emergenza – dichiarata cessata dalla stessa Oms – e caldeggia, ancora, incredibilmente, un richiamo annuale del vaccino contro il Covid, l’Inghilterra abbandona l’idea della profilassi di massa persino contro il comune virus influenzale. Niente vaccini “gratis” agli under 65, è stato deciso a Londra: i soggetti sani tra i 50 e i 64 anni non riceveranno richiami gratuiti contro l’influenza e contro il cosiddetto virus cinese, che saranno riservati a titolo gratuito esclusivamente agli individui ritenuti fragili. Le nuove linee guida, emesse appena ieri dal Comitato congiunto per la vaccinazione e l’immunizzazione (Jcvi), ridimensionano il programma vaccinale per riportare il Sistema sanitario nazionale britannico, l’Nhs, a una situazione di normalità pre-Covid. Quasi contemporaneamente, sempre in Inghilterra, è stato pubblicato un clamoroso studio scientifico che punta il dito, come vedremo, sui vaccini anti-Covid della anglo-svedese AstraZeneca (Continua a leggere dopo la foto)
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Niente vaccini “gratis”
Mary Ramsey, direttrice dei programmi di sanità pubblica presso l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito, ha infatti dichiarato in proposito: “Il richiamo viene offerto a coloro che sono a più alto rischio di malattie gravi”. Chi intenda immunizzarsi dal malanno stagionale, dunque, dovrà farlo a proprie spese, ovvero pagando all’incirca 20 sterline, che equivalgono a circa 23 euro, nelle farmacie del Regno. Bambini e persone sopra i 65 anni d’età, donne incinte, residenti delle case di cura, invece, otterranno una profilassi gratuita. (Continua a leggere dopo la foto)
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AstraZeneca e le colpevoli omissioni
Per quanto riguarda i vaccini contro il Covid (il cui richiamo, lo scorso anno, è stato “disertato” dal 77% della popolazione inglese), medici, scienziati e accademici britannici, hanno recentemente pubblicato su Hartgroup.org uno studio congiunto sui trial del vaccino di AstraZeneca, molto più diffuso lì che in Italia, essendo come detto di produzione anglosvedese, che lamenta “Zero dati sugli effetti avversi a 15 giorni dalle somministrazioni”, ovvero nel periodo a più alto rischio di infezione. E ancora: “L’efficacia dichiarata del vaccino AstraZeneca non si rifletteva nel mondo reale”. Purtroppo, ce ne eravamo già accorti in Italia, ove, come ricorda Laverità, ha lasciato uno scia di morti, come la 18enne Camilla Canepa, la 32enne Francesca Tuscano, l’ufficiale di Marina Stefano Paternò, 43 anni, e il poliziotto 50enne Davide Villa. Le reazioni avverse, dunque assai sottostimate per non dire taciute da parte del colosso di Bug Pharma, vanno dagli eventi a carico del sistema nervoso, tra cui paralisi facciale, sindrome di Guillan-Barré e altre, altresì rarissime, condizioni demielinizzanti.
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