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Funzionerà come il Green pass. La sconcertante decisione dell’Europa che riguarda (quasi) tutti

Pubblicato il 15/10/2023 17:19

Scriviamo spesso che l’Unione europea ha oramai intrapreso una china che, pur mascherata dalle più nobili intenzioni, sottende a un controllo sempre più pervasivo della sua popolazione; a una schedatura di massa. L’esempio tipico è quello del Green pass ai tempi del Covid-19. Poi, sulla scorta di quest’ultimo, ha preso piede l’identità digitale europea, una sorta di Green pass dei documenti, peraltro con rischi per la privacy non indifferenti, alla quale Bruxelles lavora da tempo, o l’altra follia dell’euro digitale. Ora, un’altra allarmante e inquietante analogia: la Commissione guidata da Ursula von der Lyen propone l’introduzione di una patente di guida digitale, una “anteprima mondiale” come è stata definita. Certo, in questo momento storico, un soggetto politico che rappresenti 500 milioni di individui avrebbe ben altro di cui occuparsi, ma dobbiamo stare tranquilli se Ce lo chiede l’Europa. (Continua a leggere dopo la foto)
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patente plastificata europa digitale

Come funzionerebbe la Patente digitale

Inoltre, questa nuova patente potrebbe essere rilasciata anche al compimento del 17esimo anno di età, quando non si è neppure maggiorenni. Una sorta di foglio rosa digitale, e prematuro, valido in tutti i Paesi Ue: per la precisione la patente digitale valida in Europa sancirebbe che dai 17 anni si possa far pratica di guida su auto e camion accompagnati: se passeranno l’esame potranno mettersi al volante da soli già dal compimento dei 18 anni. Le nuove norme sono state presentate dalla Commissaria europea ai Trasporti, Adina Valean. Verrebbero, inoltre, condivisi i dati per rendere efficace in tutta l’Ue la sospensione delle patenti, ha illustrato, e tale e sempre più massiccia “condivisione dei dati” pare il proverbiale Cavallo di Troia per monitorare le nostre vite e le nostre attività, almeno secondo chi scrive. “In un futuro non così lontano – ha illustrato la Commissaria Valean – la vostra patente di guida sarà sul tuo telefono o su qualsiasi altro dispositivo digitale”. Più di 20mila vite sono state perse sulle strade europee nel 2022 e nella maggior parte dei casi le vittime sono state pedoni, ciclisti e utenti di scooter e motociclette, riporta la Commissione. Infatti, formazione e test per la patente terranno conto di più della sicurezza di pedoni, ciclisti, scooter e bici elettriche. “Le nuove norme – scrive, dunque, l’Esecutivo comunitario in una nota – miglioreranno la sicurezza per tutti gli utenti della strada e aiuteranno l’Ue a raggiungere la sua Visione Zero: non avere vittime sulle strade dell’Ue entro il 2050“. Ed è prevista una stretta su alcune infrazioni come sorpasso pericoloso, superamento delle linee continue, guida contromano. (Continua a leggere dopo la foto)
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Inquietanti dubbi ed evidentissime analogie

Si sa, la via per l’inferno è lastricata di buone intenzioni e si sollevano inquietanti dubbi ed evidentissime analogie. Partiamo dal presupposto che la patente diventerà disponibile digitalmente attraverso un’app e che l’app in questione si chiami IO: l’abbiamo già conosciuta per la prenotazione di vaccini e tamponi, e da anni è uno dei progetti di punta dell’Unione Europea. La patente di guida digitale sarà integrata nell’app IO e costituirà l’equivalente digitale della tradizionale versione plastificata. Sarà dotata di un QR code contenente tutte le informazioni rilevanti. Tuttavia, per poterla utilizzare dovremo attendere ancora un po’. Dapprima è prevista l’inclusione di tessera sanitaria e carta di disabilità nell’e-Wallet, cioè il portafoglio digitale nell’app IO, ma non ancora quella della patente di guida. L’uscita ufficiale del portafoglio completo è programmata entro Giugno 2024. Gli euroburocrati di Bruxelles, bontà loro, hanno pensato anche ai nostalgici: è prevista la possibilità di stampare una versione cartacea della patente attraverso l’app. (Continua a leggere dopo la foto)

patente plastificata europa digitale

Una misura “green”

La digitalizzazione dei documenti riduce ovviamente l’utilizzo di plastica, fa sapere la Commissione, consentendo una “scelta più eco-friendly”, come riporta, tra gli altri, LaPresse. Quest’ultimo punto, ci scuserà la baronessa von der Lyen, è davvero risibile, come diverse altre direttive green. Il punto vero è un altro: l’Identità digitale europea, nella cui cornice dovrebbe inserirsi anche la nuova patente digitale, dovrebbe essere utilizzata, tra le altre cose, per usufruire di servizi pubblici, aprire un conto in banca, presentare la dichiarazione dei redditi, iscriversi a un’università su tutto il territorio dell’Unione, noleggiare un’auto mostrando la patente digitale, fare il check-in in albergo. Sicché rischio è che i divergenti dalla narrativa dominante possano essere esclusi con un click, da remoto, dalla vita sociale (che poi è ciò che è accaduto in era Covid a chi non avesse il Green pass e a Bruxelles devono aver visto che funzionava). È appena il caso di rammentare che sui Big data si stia giocando una partita importante tra gli Stati Uniti e la Cina. E questo dovrebbero saperlo anche negli uffici del Leviatano europeo.

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