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Abramovich avvelenato dai russi? “Una storia che non torna”. Ecco perché

Pubblicato il 29/03/2022 12:28

Cosa è successo davvero a Roman Abramovich, il miliardario russo famoso per essere diventato nel 2003 il presidente della squadra di calcio del Chelsea? Nelle ultime ore, la notizia che ha iniziato a circolare su tutte le principali testate internazionali è quella di un possibile avvelenamento dell’imprenditore e politico durante i colloqui per la pae al confine tra Ucraina e Bielorussia. Una storia che, però, non sembra aver convinto tutti.

Come riportato dall’Ansa, infatti, fonti non ufficiali statunitensi e ucraine avrebbero già sollevato sospetti circa la veridicità del presunto avvelenamento denunciato dal miliardario russo. La Bbc aveva dato per prima la notizia, sostenendo che oltre ad Abramovich, dei sintomi sospetti sarebbero stati riscontrati anche in due negoziatori di pace ucraini. Arrivando alla conclusione di un possibile attacco da parte di estremisti russi, intenzionati a sabotare il meeting.

Un funzionario statunitense tuttavia, citato da Reuters e ripreso dalla Bbc in condizione di anonimato, avrebbe affermato che l’intelligence suggeriva che i sintomi degli uomini fossero dovuti a fattori “ambientali” e non ad avvelenamento. Un altro membro dell’ufficio del presidente ucraino, Ihor Zhovkva, ha poi detto alla BBC che, sebbene non avesse parlato direttamente con Abramovich, i membri della delegazione ucraina stavano “bene” e che uno di loro aveva definito “falsa” l’ipotesi di avvelenamento.

Secondo Bellingcat, agenzia di giornalismo investigativo con sede in Olanda, Abramovich potrebbe invece essere stato effettivamente avvelenato con cioccolato e acqua, gli unici alimenti consumati dalla delegazione durante la serata. Un attacco chimico sì, ma in piccole dosi, soltanto per dare un avvertimento.

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