Di dati nemmeno l’ombra, la trasparenza è andata a farsi benedire, il Cts e il ministero della Salute litigano e fanno a scarica barile per non prendersi la responsabilità di decisioni in merito ai vaccini (il cocktail tra vaccini diversi per i richiami è stato l’ennesimo esempio di questa gestione folle e sconsiderata), ma nonostante tutto alcuni italiani sono obbligati comunque a fare il vaccino. Pena: la perdita o sospensione del lavoro. Nello specifico si tratta degli operatori sanitare e fa molto discutere quanto successo a 15 di loro a Reggio Calabria. In quindici tra oss, ostetriche e infermieri sono stati infatti sospesi dal loro lavoro dopo che hanno rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione. (Continua a leggere dopo la foto)
Questa è stata la decisione presa dall’Asp (Azienda Sanitaria Provinciale) di Reggio Calabria, guidata dal commissario Gianluigi Scaffidi, dopo la scelta degli operatori sanitari. Come spiega Il Giornale, “inizialmente il numero di coloro che erano intenzionati a rifiutare il vaccino era molto più alto rispetto ai quindici di oggi. A far cambiare le cose è stato il primo richiamo disciplinare realizzato dalla direzione dell’Asp. Sono stati tanti, infatti, coloro che successivamente alla prima diffida ricevuta hanno fatto un passo indietro e conseguentemente partecipato alla campagna vaccinale”. (Continua a leggere dopo la foto)
Chi, però, ha voluto proseguire sulla sua strada, si è trovato sospeso dal servizio con la conseguenza di vedere sospesa anche la propria retribuzione. Senza lavoro e senza stipendio. “L’unico modo che i quindici operatori sanitari hanno per tornare a lavorare e tornare ad essere pagati è farsi vaccinare”. Un ricatto che ha del clamoroso. (Continua a leggere dopo la foto)
Il commissario Gianluigi Scaffidi ha detto: “Abbiamo semplicemente applicato la legge, che prevede questo tipo di disposizioni. Non possiamo consentire queste cose, per due motivi. Da un lato, non siamo credibili se vogliamo far vaccinare le persone e in primis gli operatori sanitari non si vaccinano. In secondo luogo, già siamo carenti di personale e queste sospensioni non ci aiutano”.
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