L’immagine, divenuta ben presto virale, di quell’aereo che all’aeroporto di Monaco di Baviera è rimasto “congelato” sulla pista, avvolto da neve e ghiaccio, pare essa stessa una smentita della nuova psicosi di massa – che ha sostituito quella per il Covid – ovvero quella della presunta apocalisse del riscaldamento globale. I grandi della terra, riuniti a Dubai per la Cop28, tuttavia proseguono imperterriti, con gli organi di stampa mainstream a fare da megafono, lungo la scia di una inevitabile conversione green, anche se fior di scienziati, come Antonino Zichichi, minimizzano l’apporto antropico a questo presunto cambiamento del clima: dovuto semmai a ragioni endogene. Il nostro governo pare allinearsi alla narrativa dominante imposta da coloro che scrivono la sceneggiatura. Altrimenti come interpretare la proposta, in sé risibile, del ministro della Salute, Orazio Schillaci? Mentre la sanità è al collasso, vittima di continui tagli di spesa, e scarseggiano persino i medici, il problema sono le future e molto eventuali “crisi ambientali”, in ragione delle quali, come vedremo, sarà stanziato un fondo di 500 milioni di euro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Le “crisi ambientali”
Proprio da Dubai, il ministro Schillaci ci fa sapere che: “I sistemi sanitari a livello mondiale devono essere meglio preparati e più resilienti per affrontare le crisi ambientali”. L’aggettivo resiliente è la cosa che meno disturba in questa dichiarazione. “Il nostro Servizio sanitario nazionale – ha aggiunto Orazio Schillaci – è stato in grado finora di mitigare gli effetti del cambiamento climatico ma dobbiamo intraprendere ulteriori azioni”. Pare quasi di sentire parlare Greta Thurnberg quando il ministro riflette sui “rischi sanitari legati al clima” e invoca la necessità di “adottare interventi di prevenzione, preparazione e risposta rapida insieme a soluzioni innovative per ridurre le emissioni di gas serra a beneficio del clima e della salute”. L’impegno, il ministro Schillaci ci ha tenuto a farcelo sapere, “proseguirà anche nell’ambito della presidenza italiana del prossimo G7”. Impegno che si sostanzia, secondo una locuzione piuttosto contorta, nel “promuovere una visione della salute in ottica One Health per affrontare rischi derivanti dall’interconnessione tra la salute umana, animale e degli ecosistemi”. È un’emergenza continua, dunque, da qualche anno, che di fatto tiene sotto giogo l’umanità intera. “In particolare –prosegue Schillaci – il Ministero della Salute, nell’ambito del PNRR, sta attuando un importante progetto ‘Salute, Ambiente, Biodiversità e Clima’ per rafforzare e migliorare la prevenzione e la risposta del Servizio sanitario nazionale alle malattie acute e croniche associate ai rischi ambientali e climatici”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Un investimento di 500 milioni di euro
E ora veniamo ai 500 milioni di euro cui abbiamo accennato e, come leggiamo su Quotidiano Sanità: “Sono in corso interventi infrastrutturali e il potenziamento delle reti nonché delle capacità professionali per un investimento di 500 milioni di euro”. Non è certo nostra intenzione sostituirci al ministro, ma con 500 milioni di euro sarebbe, forse, più opportuno potenziare i Pronto soccorso, implementare la flotta delle autoambulanze, rafforzare ed aumentare i presidi medici dei centri più impervi, assumere nuovi medici e infermieri.
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