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Più informazioni sui vaccini e rimborsi in caso di evento avverso: così il Giappone affronta la pandemia

Pubblicato il 03/12/2021 11:20 - Aggiornato il 03/12/2021 11:23

Ci hanno raccontato, in questi mesi, che regole sempre più ferree contro i non vaccinati sono essenziali per affrontare al meglio la pandemia. E che altrove, fuori dai confini dell’Europa, le strette in vigore sarebbero già molto più violente, con veri e proprio obblighi a carico dei cittadini e pesanti sanzioni per chi non si adegua alle decisioni del governo. Ma le cose stanno davvero così? In realtà basta allargare lo sguardo al Giappone per capire quanto false siano certe notizie, tirate fuori ad arte di tanto in tanto per giustificare l’operato di chi calpesta i diritti degli italiani.

Come ricostruito da Manuel Montero sulle pagine della testata online Fronte del Blog, basta dare un’occhiata ai recenti dati sul contagio diffusi dal governo di Tokyo per capire come la variante Delta sia quasi scomparsa. Una notizia diffusa anche dall’Adnkronos nei giorni scorsi e che certe nostre testate avevano fortemente “travisato”, parlando piuttosto di una sorta di immunità ottenuta dalla popolazione visto l’alto tasso di vaccinazioni. Niente di più sbagliato, visto che in realtà la percentuale di giapponesi che ha ricevuto l’inoculazione è superiore soltanto dell’1% a quella italiana. Le differenze, però, non si fermano qui: oltre Oceano, infatti, c’è un’attenzione decisamente più alta agli effetti collaterali dei farmaci anti-Covid.

Sul sito del governo giapponese (qui la versione in inglese) le istruzione relative alle possibili conseguenze dell’inoculazione del vaccino Pfizer sono decisamente più accurate che dalle nostri parti. Si sconsiglia l’iniezione, per esempio, a chi ha febbre superiore a 37.5. Così come si mette in guardia chiunque soffra di trombocitopenia o di problemi di coagulazione, gli immunodepressi o chi ha in famiglia immunodepressi. E ancora, tutti i cittadini con problemi cardiaci, renali, epatici e dello sviluppo. Alle donne incinta si fa invece presente che il vaccino contiene un additivo mai utilizzato in precedenza. Una cura verso i pazienti molto, molto superiore rispetto a quella italiana. E le differenze non sono finite qui.

All’interno dell’Unione Europea, le aziende farmaceutiche godono di una totale immunità in caso di conseguenze avverse legate alle somministrazioni: come vi abbiamo raccontato sulle pagine de Il Paragone, per esempio, nel caso della morte del maresciallo dei carabinieri Piero Taurino nessuno sarà chiamato a rispondere, nonostante le indagini abbiano sottolineato la correlazione tra decesso e inoculazione. In Giappone, invece, viene riconosciuto il rischio, per quanto raro, di gravi conseguenze per la salute dei pazienti. Con il governo che ha messo a disposizione dei cittadini un sistema automatico di indennizzi (qui la pagina per fare domanda). Non bastasse, si invita anche a non fare discriminazioni in base alle scelte personali in maniera sanitaria. Compreso, quindi, non puntare il dito contro i non vaccinati. Un pianeta decisamente lontano anni luce dal nostro.

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