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Berlino dice no alla nuova Via della Seta cinese: e se anche la Germania ci ripensa…

Pubblicato il 26/11/2019 11:05

La Cina rischia di costare ad Angela Merkel, che guardava a Oriente per rilanciare la propria posizione in un momento di forti tensioni all’interno del suo partito, la Cdu. Con la Germania che, al contrario, ha scelto di prendere le distanze dal Dragone. La cancelliera negli scorsi mesi aveva giocato a carte scoperte, aprendo a Huawei e consentendole di partecipare alle aste tedesche per la costruzione delle infrastrutture adibite alla tecnologia della nuova rete 5G. Una scelta che, tra l’altro, non aveva mancato di far drizzare le antenne degli Stati Uniti.

Berlino dice no alla Via della Seta: e se anche la Germania ci ripensa...

Quella che però la Merkel vedeva come un’arma preziosa a disposizione si è trasformata pian piano in un vero e proprio boomerang, anche a causa di una situazione politica diversa che vede la cancelliera oggi decisamente meno sulla cresta dell’onda di qualche anno fa, con una carriera politica lunga e costellata di successi che volge però al termine, senza più il medesimo status aureo. E così nel corso dell’ultimo congresso della Cdu, l’Unione Cristiano Democratica, a prevalere è stata l’ala contraria all’ingresso di un’azienda cinese in un settore così delicato per il Paese.

Berlino dice no alla Via della Seta: e se anche la Germania ci ripensa...

Gli avversari della Merkel, guidati da Norbert Roettgen, sono riusciti a far approvare una mozione che obbliga la Cdu a escludere dalla gara per il 5G tutte le società che subiscono l’influenza dei rispettivi governi. Scontato che Huawei rientri in questa categoria, considerando le tante polemiche che l’hanno vista accostata direttamente ai vertici del Partito Comunsita cinese.

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Il cambio di rotta della Germania in merito ai rapporti con la Cina è suonato come un campanello d’allarme per tutti quei Paesi che, invece, al Dragone tendono la mano senza esitazioni. Tra questi l’Italia, che ha aderito alla nuova Via della Seta anche se, stando agli analisti, finora senza ricavarne particolari benefici. Una Cina che guarda al Vecchio Continente come una risorsa preziosa per acquisire know-how soprattutto nei settori ad alta intensità tecnologica, e che spera di intensificare ancora i rapporti con lo Stivale nel corso dei prossimi anni.

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