Il Disegno di legge appena definito in Consiglio dei ministri comporta importanti novità per chi debba trasferirsi all’estero per motivi di lavoro, estendendo anche a tale platea il cosiddetto bonus Prima casa. L’ottenimento dell’agevolazione “Prima casa” da parte delle persone che vengano trasferite fuori dall’Italia per ragioni di lavoro, o dei cittadini italiani emigrati all’estero, risponde alla finalità di rimediare a procedure di infrazione promosse dalla Commissione dell’Unione europea al fine di sospingere all’adeguamento della legislazione nazionale agli atti normativi della stessa Unione europea e alle sentenze della Corte di giustizia. Vediamo, ora, come funziona il bonus e quali sono i requisiti. (Continua a leggere dopo la foto)
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Chi e come può accedere al bonus
Come leggiamo su Il Sole 24 Ore, la misura spetta a quattro tipologie di inquilini: i residenti nel Comune dove si trova l’abitazione acquistata in maniera agevolata; chi cambia residenza entro un anno e mezzo dal rogito dove si trova l’abitazione; chi viene trasferito all’estero per motivi lavorativi e decide di acquistare una casa nel Comune dove svolge l’attività; infine, nel caso tipico di un cittadino italiano emigrato all’estero e che decida di acquistare sul suolo nazionale. Ne consegue che il bonus sulla Prima casa sarà di competenza dell’acquirente che debba traferirsi all’estero per lavoro, purché abbia lavorato in Italia per un periodo di almeno cinque anni continuativi, oppure che acquisti un’abitazione nel Comune di nascita o, ancora, la acquisti nel Comune in cui aveva la sua residenza prima di lasciare il Paese. (Continua a leggere dopo la foto)
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Chi è escluso dal bonus
Non rientrano in questa casistica i trasferimenti per studio, come quelli per motivi familiari. La nuova norma, invece, si potrà applicare anche a chi non dovesse avere la cittadinanza italiana ma che, sempre dopo cinque anni di attività nel nostro Paese, vada all’estero per motivi di lavoro o professionali.(Continua a leggere dopo la foto)
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Il bonus “Draghi” confermato
Con la legge di Bilancio 2023, il governo Meloni ha prorogato il cosiddetto “bonus Draghi” sulla prima casa. Si tratta quindi delle agevolazioni per gli under 36. In estrema sintesi, vi è la garanzia dello Stato sul mutuo per la prima casa fino all’80% dell’importo, più l’esenzione dall’imposta di registro, ipotecaria e catastale.
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