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Il vero nemico dell’Europa? I nostri formaggi. Così Bruxelles prepara il colpo di grazia alle eccellenze italiane

Pubblicato il 21/03/2022 13:14

Nel mezzo di un’emergenza militare gravissima in Ucraina, che continua a tenere il mondo col fiato sospeso, e con una drammatica pandemia da poco lasciata alle spalle, l’Unione Europea continua a portare avanti quella che da tempo considera la più importante tra tutte le battaglie: la guerra ai prodotti italiani. Vini e salumi, da tempo nel mirino. E i formaggi, sui quali si sta nuovamente abbattendo l’ira di Bruxelles. Con il rischio di ritrovarci, di qui a breve, a trovarci servita a tavola una caprese senza mozzarella o, perché no, una cacio e pepe priva del pecorino romano. Soltanto uno scherzo? Purtroppo no.

Il vero nemico dell'Europa? I nostri formaggi. Così Bruxelles prepara il colpo di grazia alle eccellenze italiane

Come raccontato da Carlo Ottaviano sulle pagine del Messaggero, infatti, l’Unione Europea sta valutando l’approvazione dell’etichettatura “Nutri-Score”, un sistema a semaforo proposto da quella Francia da sempre invidiosa dei nostri prodotti alimentari: verde per i prodotti ad alto contenuto di fibre, proteine, frutta e verdura, rosso invece per quelli ad alto contenuto di zuccheri, energia, acidi grassi saturi e iodio. Un sistema che porterebbe, però, a conseguenze grottesche: se applicato senza aggiustamenti, pensate, farebbe risultare l’olio d’oliva più nocivo per la salute della Coca Cola.

Bruxelles deciderà a giugno se sposare questo nuovo sistema, con i produttori delle eccellenze casearie italiane nel frattempo già in allarme: “Diciamo no al Nutri-Score – ha spiegato Antonio Auricchio, presidente dell’associazione dei consorzi dei formaggi Dop – e alle etichette basate sui quantitativi di riferimento scollegate dalle abitudini di consumo nella dieta quotidiana. Si tratta di strumenti fuorvianti che disincentivano il consumo dei nostri piatti, banalizzando il valore nutritivo dei prodotti”. A rischio non ci sono soltanto le nostre consuetudini a tavola, ma un intero comparto, tra i più fiorenti dell’agroalimentare italiano.

Stando all’ultimo rapporto Ismea-Qualivita, i soli formaggi Dop e Igp, con 55 prodotti caseari a denominazione e quasi 26 mila operatori, generano un valore di 4,2 miliardi di euro alla produzione. Un settore che, tra l’altro, è tra i re dell’export: nel 2021 ha raggiunto quota 3,6 miliardi di euro, facendo registrare una crescita pari al 12,3% in valore rispetto all’anno precedente. Il boom di vendite si è verificato soprattutto oltre i confini del Vecchio Continente, verso gli Usa e la Cina. In caso dovesse venire approvato il sistema Nutri-Score senza correttivi, a finire penalizzati sarebbero Asiago, Gorgonzola, Grana Padano, Mozzarella di Bufala, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano. I veri nemici, a quanto pare, dell’Unione Europea.

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