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Arriva il “fondo salva casa”: per chi è pignorato o sotto il giogo dell’asta

Pubblicato il 11/12/2019 15:31

Un’altra vittoria targata Movimento 5 Stelle. Ecco infatti il fondo “salva casa”, un progetto cui lavorava da tempo il presidente della commissione Bilancio, Daniele Pesco (M5S) e che ora lo ha trasformato in un emendamento alla manovra, approvato in Commissione al Senato. Come riporta oggi Il Sole 24 Ore, “il nuovo strumento si pone l’obiettivo di offrire una chance in più alle famiglie che rischiano di perdere la casa di proprietà per debiti bancari o per aste giudiziarie. L’operazione ruota tutta intorno a una società di cartolarizzazione, ossia quel tipo di società che, dice Pesco, si «finanzia sul mercato emettendo obbligazioni e con le risorse raccolte compra dalle banche o da altre società, crediti con immobili a garanzia”.

Non solo.” L’acquisto viene effettuato a pacchetti di crediti e da questo deriva il nome società di cartolarizzazione. Di solito questi crediti sono acquistati a un prezzo molto basso e per remunerare gli investitori le società escutono i crediti acquistati vendendo le case all’asta liberandoli dalle famiglie che ci abitano. Con l’emendamento approvato si apre la strada alla costituzione di nuove società di cartolarizzazione con finalità sociale”.

Si legge ancora nell’articolo a firma di Marco Mobili e Marco Rogari che “questo nuovo tipo di ente, grazie alla collaborazione di associazioni e Onlus, potrà acquistare case e crediti dalle banche o da altre società di cartolarizzazione ma al posto di cacciare le persone e vendere gli immobili all’asta, potrà consentire alle famiglie di continuare ad abitarli”. Inoltre, “il proprietario della casa dovrà corrispondere alla società di cartolarizzazione un canone di affitto e allo stesso tempo le famiglie avranno la possibilità di comprare nuovamente l’appartamento a un prezzo molto vicino a quello pagato dalla stessa società di cartolarizzazione a finalità sociale”.

Secondo Pesco con questo sistema “nessuno perde e tutti ci guadagnano. Le banche possono vendere i crediti e i relativi immobili a un prezzo un po’ più alto, le famiglie dal canto loro possono continuare ad abitare nelle loro case prima in affitto e poi forse tentando di ricomprarle”. Per Pesco anche gli investitori saranno “remunerati a sufficienza e il mercato immobiliare potrà mantenere valori più elevati grazie alla riduzione delle aste”.

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