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Banche, un conto salatissimo per gli italiani: i salvataggi ci sono già costati 36 miliardi di euro

Pubblicato il 10/01/2020 13:57

Un conto salato, salatissimo. Presentato sottovoce ai cittadini italiani, quelli che forse ignorano che il salvataggio della banche sia costato ai residenti dello Stivale la bellezza di 36 miliardi di euro. Una parte, 28 miliardi, vanno ormai considerati definitivamente persi. Ma il bilancio potrebbe essere ancora più negativo qualora gli Npl veneti comprati da Amco, ex Sga non dessero i ritorni sperati. Cifre che arrivano dall’ultimo report di Equita Sim, illustrato sulle pagine del Sole 24 ore, e che mette in luce come a contribuire a questo disarmante quadro siano stati pubblico e privato.

Banche, un conto salatissimo per gli italiani: i salvataggi ci sono già costati 36 miliardi di euro

La somma non considera i capitali persi nel corso del tempo da azionisti e obbligazionisti. Né i rischi legati ad altre 16 banche minori del sud in difficoltà, una situazione messa in evidenza in queste ore da Banca d’Italia: in totale, gli istituti sotto osservazione hanno un attivo di soli 2 miliardi di euro, e a loro fanno capo il 12% dei prestiti totali del Mezzogiorno. La rischiosità del credito è “strutturalmente più elevata della media”. Il panorama, dunque, potrebbe anche peggiorare nei prossimi mesi, anche se stando alle previsioni i bubboni peggiori dovrebbero essere già esplosi.

Banche, un conto salatissimo per gli italiani: i salvataggi ci sono già costati 36 miliardi di euro

Per quanto riguarda il costo complessivo dei salvataggi, emerge come i costi più alti siano quelli sostenuti per riparare i danni compiuto nelle due ex popolari venete. Per gli istituti di Vicenza e Montebelluna, che sono state liquidate e assorbite da Intesa Sanpaolo, sono stati sborsati circa 20 miliardi. Una somma che ricomprende 4,2 miliardi di euro bruciati da Atlante 1 – veicolo più volte ricapitalizzato dalle banche italiane, prima di essere definitivamente chiuso – e circa 16,6 miliardi in arrivo dallo Stato: di questi, 11 sono finiti in parte a Intesa per ricapitalizzare gli asset acquisiti, coprire i costi di integrazione e ristrutturazione o sterilizzare cause legali. Il conteggio sulla parte restante (5,4 miliardi) andrà fatto una volta che sarò chiaro il tasso di recupero sui 18,8 miliardi di Npl veneti comprati da Amco, ovvero la bad bank del Tesoro.

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Mps è costato più di 5,6 miliardi tra ricapitalizzazione precauzionale e buy back dei bond Tier 2. La banca ha ancora una valore di mercato, anche se inferiore rispetto a quello iniziale. A questo bisogna poi aggiungere le spese per la messa in risoluzione di Banca Marche, Etruria, CariFerrara e CariChieti (circa 4,7 miliardi) e i salvataggi di Cassa di Risparmio di Cesena, di Rimini e San Miniato per un totale di 784 milioni.

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