Mentre di giorno in giorno emergono nuove inquietanti inchieste su cosa è successo durante il Covid e su come sia stata gestita a livello politico la partita dei vaccini, gli italiani si allontanano sempre più dalla fiducia nei confronti di quelle punture imposte a colpi di dpcm e sospensione della democrazia. Forse ce lo siamo scordato, ma c’è stato un periodo in cui se non ti vaccinavi ti veniva tolto il lavoro. E molte persone ne stanno ancora pagando le conseguenze. C’è di buono che tutti gli ultimi studi e le ultime analisi stanno dando pian piano loro ragione. E si spera pertanto che un giorno qualcuno pagherà per questo. Intanto a far riflettere ancora meglio su queste tematiche arriva l’indagine ‘Covid-19, 3 anni dopo: quali impatti sulla salute e sulle prestazioni e il ruolo delle vaccinazioni‘, condotta da The European House – Ambrosetti e il Ceis – Centre for Economic and International Studies – dell’Università di Roma Tor Vergata. E cosa emerge dal sondaggio? (Continua a leggere dopo la foto)
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Partiamo da una semplice domanda: quanta fiducia hanno ora nei vaccini gli italiani dopo le politiche Covid? Resterete sorpresi, me nemmeno troppo. I dati del sondaggio non fanno altro che certificare il fallimento delle politiche che hanno obbligato ad un NON vaccino senza nemmeno assumersi le responsabilità degli eventuali effetti collaterali. E così, come scrive Repubblica pubblicando i dati della ricerca, “cala la fiducia nel vaccino”. Ad esempio, pensando ad eventuali dosi booster “solo il 42% si dice propenso ad un ulteriore richiamo”. Non è un caso, infatti, che la folle quinta dose (terza dose di richiamo) è stata iniettata ad appena il 16% dei 3 milioni eleggibili. Una parte assai esigua della popolazione, quindi. Ma in tutto questo, badate bene, non c’entra solo che la paura è passata e che l’Oms abbia dichiarato la fine della pandemia. No, c’è più che altro che le persone hanno iniziato a capire. (Continua a leggere dopo la foto)
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C’entra il fatto che grazie alla inchieste indipendenti, al lavoro dei magistrati, dei giornalisti e della controinformazione, è stata interrotta la narrazione a senso unico. E così molti nodi sono venuti al pettine. Un’ampia parte dell’indagine è dedicata alla fiducia degli italiani nei vaccini. Il sondaggio rivela che dell’89% del campione che si è vaccinato contro il Covid, il 67% ha dichiarato di aver effettuato anche la terza dose mentre solo il 15% riferisce di aver effettuato anche la quarta; pensando a eventuali dosi booster solo il 42% si dice propenso a un ulteriore richiamo mentre il 9% si dice ancora indeciso. E ancora: la percentuale di cittadini che ritiene i vaccini uno strumento sanitario sicuro ed efficace per contrastare le malattie infettive è scesa dal 92% al 76%, mentre la percentuale di cittadini in disaccordo con quest’affermazione sia cresciuta di 11 punti percentuali, dal 6% al 17%”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Vaccini, cala la fiducia degli italiani: cosa dice il sondaggio
Il sondaggio sulla fiducia nei vaccini rivela anche che il 47% degli italiani che hanno contratto il virus ha seguito una terapia domiciliare per curarsi. Ah, le terapie domiciliari! Quelle che se fossero state obbligate fin dall’inizio, al posto della “tachipirina e vigile attesa” di Speranza forse avrebbero salvato migliaia di vite. Altro dato interessante? Nell’ultimo anno, se si esclude la vaccinazione anti-Covid, il 34% degli over 65 del campione ha dichiarato di non aver eseguito nessun’altra vaccinazione nonostante fossero raccomandate dal Ministero della Salute. La fiducia, insomma, è sotto le scarpe. E questo certifica il fallimento di certe politiche. Infine: il livello di fiducia nei confronti di tutti i vaccini dopo l’esperienza della pandemia risulta aumentato solo per il 15% del campione.
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