x

x

Vai al contenuto

Terremoto Amatrice, arrivano le prime condanne: “La colpa non fu solo del sisma”

Pubblicato il 09/09/2020 12:03 - Aggiornato il 09/09/2020 12:52

Non solo la natura matrigna la cui potenza può in qualsiasi momento dare e togliere, di mezzo c’è anche l’uomo con le sue condott scellerate.

Nel tribunale di Rieti, il primo processo nato dalle inchieste sul terremoto che rase al suolo Amatrice si è concluso con 5 condanne. Le due case popolari di piazza Augusto Sagnotti (ex Iacp), diventate tomba per 18 dei 21 inquilini che quella notte non ne uscirono vivi, sono crollate per l’incuria dell’uomo. 

Non solo infatti erano abusive, ma erano anche costruite male: i periti dopo aver analizzato ciò che rimaneva lo hanno appurato: i pilastri erano troppo sottili, le armature esigue e il calcestruzzo a bassa resistenza. 

Il pm Rocco Gustavo Maruotti, in lacrime al momento della lettura della sentenza, commenta all’ANSA: ”Lo dissi già 4 anni fa, dopo i primi accertamenti, che quegli edifici di edilizia popolare sarebbero crollati con qualsiasi sisma si fosse verificato ad Amatrice, perché erano stati progettati e costruiti in violazione delle norme previste per le costruzioni in zona sismica e perché i funzionari pubblici che avrebbero dovuto vigilare sulla loro realizzazione non lo fecero”.

I due edifici si sono sgretolati come se fossero castelli di sabbia: “non avrebbero potuto sopportare un sisma, anche di magnitudo inferiore a quello che si registrò ad Amatrice”. Quindi adesso, in seguito alla sentenza del giudice Carlo Sabatini, i 5 imputati pagheranno con pene che vanno dai 5 ai 9 anni di reclusione. Ottaviano Boni (9 anni), all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap; Luigi Serafini, amministratore unico della stessa impresa (8 anni); Franco Aleandri, allora presidente dell’Iacp (7 anni); Maurizio Scacchi, geometra della Regione Lazio-Genio Civile (5 anni); Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice (7 anni).

Il Tribunale li ha inoltre condannati insieme ai responsabili civili (Ater, Regione Lazio e il Comune Amatrice), al futuro risarcimento dei danni in favore delle parti civili e al pagamento di provvisionali per ciascun familiare che vanno da circa 20mila euro a quasi 400mila.