x

x

Vai al contenuto

È allarme suicidi tra gli imprenditori: in 14 si sono tolti la vita dall’inizio del lockdown

Pubblicato il 12/05/2020 16:57

Abbiamo cercato, nel rispetto soprattutto delle famiglie, di raccontare in questi mesi di alcuni suicidi che hanno riguardato piccoli e medi artigiani, imprenditori, lavoratori disperati che erano stati licenziati e che non hanno ricevuto alcun aiuto da parte dello Stato. E così, dall’inizio del locksown, si contano già 14 imprenditori che si sono tolti la vita. Alcuni credono che di questi fatti non si debba parlare, per evitare i rischi di emulazione, ma è più che mai necessario farlo ora perché la stampa deve tenere alta l’attenzione per spingere il governo a intervenire davvero a favore di chi sta perdendo tutto. Non bastano i tweet, gli annunci e le conferenze stampa: servono aiuti concreti, subito. Di pochissimi giorni fa la notizia dell’imprenditore Antonio Nogara, di Napoli, morto suicida attanagliato dalle preoccupazioni e dalle difficoltà di una crisi che in questi mesi di ”stop” non aveva certo risparmiato la sua impresa, i dipendenti e le sue responsabilità come titolare d’azienda.

Come riporta Il Secolo d’Italia, “quella dell’imprenditore napoletano, però, è solo una delle tante storie dal tragico epilogo di queste ultime settimane, in cui imprenditori, disoccupati, dipendenti hanno dovuto fare i conti con gli effetti devastanti e non preventivati del blocco totale delle attività e della produzione dovuto all’emergenza coronavirus. L’Osservatorio ‘Suicidi per motivazioni economiche’ della Link Campus University, osservatorio permanente sul fenomeno delle morti legate alla crisi e alle difficoltà economiche avviato nel 2012, pubblica oggi i dati aggiornati lanciando un severo allarme per il dramma che si sta consumando nel nostro Paese”.

“Quella che osserviamo è una tragedia nella tragedia in cui alle già tante vittime del Coronavirus occorre sommare i tanti, troppi suicidi legati agli effetti economici dell’emergenza sanitaria”, dichiara Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia generale e direttore dell’Osservatorio. I dati sono impietosi. Si legge nell’articolo del Secolo che li riprende: “Dall’inizio dell’anno sono già 42 i suicidi, di cui 25 quelli registrati durante le settimane del lockdown forzato; 16 nel solo mese di aprile. Questa ‘impennata’ risulta ancor più preoccupante se confrontiamo il dato 2020 con quello rilevato appena un anno fa: nei mesi di marzo-aprile 2019, il numero delle vittime si attestava infatti a 14, e il fenomeno dei suicidi registrava la prima vera battuta d’arresto dopo anni di costante crescita”.

Le vittime, secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio, sono per lo più imprenditori: “14, sul totale dei 25 casi registrati nel periodo del blocco. Un numero importante che sottolinea, ancora una volta, e oggi con maggiore forza, la necessità di intervenire con misure e interventi a sostegno del tessuto imprenditoriale”. Dall’Osservatorio fanno sapere: “Vi è l’esigenza di un programma di politiche economiche più ampio e strutturato, capace di guardare in modo particolare alle imprese e agli imprenditori. Oggi più che mai questa esigenza diventa stringente”, conclude Nicola Ferrigni. Il governo batta un colpo.

Ti potrebbe interessare anche: Oms, chi comanda e chi finanzia: ombre sulla Cina, sul direttore Tedros e su Bill Gates