x

x

Vai al contenuto

Sette navi da guerra russe al largo della Sicilia: cosa sta succedendo a due passi dall’Italia

Pubblicato il 20/09/2022 10:11 - Aggiornato il 20/09/2022 11:36

Cosa ci fanno nelle acque del mar Mediterraneo (almeno) 7 navi da guerra della Russia? “L’incrociatore missilistico di classe slava Varyag (ammiraglia della flotta del Pacifico) e la grande nave antisommergibile Admiral Tributs, un cacciatorpediniere missilistico guidato. Ci sono poi due fregate missilistiche la Ammiraglio Grigorovich e la Admiral Kasatonov. A questi si aggiungono una corvetta missilistica guidata, la Orekhovo Zuevo e ben due sottomarini dotati di missili (Novorossiysk e Krasnodar)”, si legge sul Messaggero. Il mar Mediterrano, dunque, si conferma un punto strategico fondamentale per Putin, perché rappresenta l’unica via di accesso al Mar Nero e al Mar d’Azov, che bagna i territori ucraini controllati da Mosca. Aveva ben detto il generale Marco Bertolini quando ammoniva che «la guerra sarebbe diventata più pericolosa» (Continua a leggere dopo la foto)

Per questo in questi ultimi giorni si è registrato un sensibile movimento delle navi da guerra della Russia proprio nel Mediterraneo. Inoltre, la presenza in quelle acque è importante anche per ragioni di difesa in funzione anti-Nato. Cosa c’entra il mar Mediterraneo con la guerra in Ucraina? La risposta è questa. Come riporta ancora Il Messaggero, “si tratta di uno dei fronti del conflitto ancora in corso. Basti pensare ai sottomarini che si muoverebbero sotto le sue acque. Senza dimenticare gli incrociatori della marina della Russia che eseguono azioni di pattugliamento, talvolta spingendosi anche fino alle coste italiane”. (Continua a leggere dopo la foto)

Non molto tempo fa il ministro della Difesa Lorenzo Guerini definì la presenza russa nel Mediterraneo come “una minaccia. La guerra in Ucraina è un acceleratore di dinamiche già in atto nel Mediterraneo”, aveva detto il ministro. La presenza delle navi di Mosca, insomma, non è una novità portata dal conflitto ucraino. “Già dal 2013 – come ricorda il quotidiano romano – dopo la guerra in Siria Putin aveva riattivato il quinto squadrone operativo nel porto siriano di Tartus. Si tratta, tra l’altro, dell’unica base navale della Russia del Mediterraneo”. (Continua a leggere dopo la foto)

L’inizio della guerra in Ucraina non ha fatto altro che rinsaldare la presenza russa, tant’è che quella base poi è stata rinforzata con l’arrivo di altri mezzi. L’Italia dunque può stare tranquilla? Chi può dirlo? Di certo le sanzioni inflitte alla Russia stanno già distruggendo il nostro Paese, portandolo a un’economia di guerra, con razionamenti energetici e inflazione alle stelle. Per quanto riguarda almeno i sottomarini, però, non dovrebbero arrivarci bombe sulle coste a stretto giro.

Ti potrebbe interessare anche: “Draghi? Un pupazzo che governa per la finanza”. L’affondo di Paragone contro il premier