Gianluigi Paragone, leader di Italexit, sta percorrendo l’Italia da nord a sud per presentare il programma del suo partito. Di giorno in giorno sono sempre di più gli italiani che si aggiungono al suo progetto e che sposano il suo pensiero e le sue proposte alternative. Perché i giochini stanno venendo sempre più a galla. Ad esempio la finta opposizione della Meloni a Draghi (anche lei è pro-Europa, pro-sanzioni, pro-armi) e Salvini che fa finta di non aver fatto parte del governo Conte e di quello Draghi. E proprio a proposito del premier Paragone ne ha qualcuna da dire. E lo fa anche sui social, con una serie di messaggi pubblicati su Twitter. (Continua a leggere dopo la foto)
“Draghi è qua per rompere il tessuto della piccola e media impresa italiana. Educato alla Goldman Sachs, salvò la moneta, ma non riesce a salvare le persone in carne ed ossa. Cossiga lo definì ‘vile affarista’. Se di pupazzi bisogna parlare, prezzolati o meno, a me viene in mente #Draghi. Non è mai stato eletto e parla di pressioni esterne? Draghi nemmeno sa cosa sia una tornata elettorale. Non se ne è mai preoccupato; è un nominato del Colle. Col servilismo di tutti i giornalisti a battere le mani”, attacca Paragone. (Continua a leggere dopo la foto)
“Draghi – ribadisce Paragone – è il pupazzetto dei grandi centri di interesse, delle multinazionali, del Gruppo Dei 30. Sta (ancora) governando per conto di questi ambienti finanziari, dove gli imprenditori veri non esistono, dove i cittadini non esistono”. Poi Paragone sul proprio social si sofferma sulle elezioni e sugli obiettivi che si è posto per Italexit: “Stiamo occupando l’altra metà del cielo politica. Puntiamo a convincere il 40% di gente, che si è raffreddata di fronte alla prova politica. E sull’astensionismo dovrebbe riflettere anche Mattarella”.
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