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“Una pratica abominevole”. Cerasa asfalta Concita de Gregorio. Gelo in studio (VIDEO)

Pubblicato il 11/06/2023 11:25 - Aggiornato il 11/06/2023 14:33

Svariate migliaia di persone hanno percorso la città eterna in un tripudio arcobaleno, ma, come è noto, senza il patrocinio della Regione Lazio, dopo che il presidente, Francesco Rocca, ha tolto il patrocinio al “Roma Pride” per questioni legate all’appoggio alla maternità surrogata. Una scelta vituperata da più parti, ma che trova riscontri persino in quell’area piuttosto indefinita che è costituita dai liberal italiani. Claudio Cerasa, direttore de Il Foglio, ha deluso i conduttori di In Onda, David Parenzo e Concita De Gregorio, dei quali era ospite nella puntata di ieri 10 giugno, allorché ha espresso concetti, anche semplici, come: “È sbagliato pensare che chiunque porti avanti delle critiche politiche rispetto ad alcuni contenuti che si trovano all’interno di alcuni slogan e battaglie politiche sia automaticamente omofobo”. Qualcuno doveva pur dirlo. Ma Cerasa prosegue: “Qui il tema è la maternità surrogata, non prendiamoci in giro, che è divisivo anche a sinistra”. (Continua a leggere dopo il VIDEO)
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Cerasa difende Rocca: diritti o “capricci”?

E, in effetti, su questo tema si giocava la partita con il governatore del Lazio, caduto nella trappola dell’omofobia, che è appunto lo stigma riservato a chiunque metta in discussione presunti diritti che appaiono più dei capricci, tendendo a giustificare e quasi a banalizzare un tema di enorme complessità come il cosiddetto utero in affitto. D’altronde, proprio ieri, “una vecchia esponente di sinistra”, ricorda Cerasa, cioè Anna Finocchiaro, ha parlato di “pratica abominevole”. In Spagna, inoltre, i socialisti di Sanchez, ricorda ancora il direttore de Il Foglio, “hanno vietato con orgoglio la surrogata”. Insomma, ne consegue che, se pure si è contrari alla surrogata, “non si è automaticamente omofobi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nello studio cala il gelo

La conduttrice, Concita De Gregorio, la pasionaria Concita, è apparsa piuttosto contrariata: “E questo cosa c’entra con il Pride?” E un’altra ospite, Annalisa Cuzzocrea, vicedirettrice de La Stampa, conferma: “No, non c’entra niente”. E tutto ciò è davvero strano, dato che il tema sta tenendo banco da giorni: forse, dunque, non appena qualcuno deragli dai binari del pensiero unico politicamente corretto, bisogna ricondurlo a più miti consigli, laddove invece Cerasa ha mostrato un certa onestà intellettuale nella propria analisi.

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