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“Ridateci i non vaccinati!”. Ospedali allo stremo e senza personale, è rivolta contro il ministro Speranza

Pubblicato il 16/06/2022 09:46

È “curioso” e emblematico il caso dell’ospedale San Bortolo di Vicenza, il quale sta facendo i salti mortali per recuperare le liste d’attesa. Finora ha garantito 21 mila 417 prestazioni urgenti ma tra arretrato e nuove richieste resta da smaltire un’ammontare di 18 mila tra controlli, endoscopie, accertamenti cardiologici. E così, malgrado l’azienda stia producendo il massimo sforzo per fare il meglio, ci si è resi conto che non basta e che larga parte delle mancanze è dovuta al personale che è stato follemente sospeso perché non vaccinato. Dunque, per far fronte alla carenza di medici chiede che ritornino al lavoro i non vaccinati. Sono 62 tra medici e infermieri ad oggi sospesi. La direzione generale dell’Ulss Berica chiede che vengano riammessi in servizio e tornino al più presto all’attività assistenziale in servizio al più presto. (Continua a leggere dopo la foto)

Un chiaro messaggio al ministro Speranza e al governo, ma anche a tutte le altre aziende sanitarie che si trovano nella stessa situazione. Compreso che non c’è alcun principio scientifico e logico che porti alla sospensione di chi non è vaccinato, medici e infermieri su tutti, è ora che si torni alla normalità, e che anche la cittadinanza si faccia sentire. Come spiega Chiara Beato sul servizio realizzato per TvaVicenza Videomedia, “la pandemia ha congelato le liste d’attesa e ora c’è l’assalto agli ambulatori”. A parlare è proprio la direttrice generale dell’Ulss 8 Berica, la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina: “Chiediamo che ci ridiano il personale in modo che almeno la carenza della stessa venga assorbita”. (Continua a leggere dopo il video)

La direttrice sostiene che è urgente l modifica della legge: “Io riammetterei in servizio il nostro personale, medici e infermieri, perché comunque anche se non vaccinato è personale d’eccellenza e formato e aspettiamo tutti che vengano riammessi al più presto”. La rigidità della legge sta paralizzando l’intero sistema sanitario: “Sembra anacronistico tenerli lontani dal servizio, contando che è ormai evidente che l’infezione prende anche i vaccinati con tre dosi”. E infatti anche il ministro Speranza, vaccinatissimo e mascheratissimo e distanziatissimo e igienizzatissimo… è positivo. Speriamo ora se ne renda meglio conto.

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