Ed eccoci anche oggi, purtroppo, a dover dare notizia di un altro suicidio, l’ennesimo sa quando è iniziato il lockdown, e che ha come sfortunato protagonista un piccolo imprenditore. Si è infatti tolto la vita dentro il suo bar e sala giochi un uomo di 51 anni di Santa Croce, in provincia di Ragusa. Era molto conosciuto a Santa Croce anche nell’ambiente sportivo, per la sua generosità nel promuovere le giovanili di calcio. La scoperta è stata fatta stamani e ha lasciato increduli quanti lo conoscevano, come riporta il giornale locale Corriere di Ragusa.
Il triste ritrovamento è avvenuto nella mattinata di oggi (13 maggio) intorno alle 9. L’uomo è stato ritrovato impiccato all’interno del suo locale. I motivi che hanno condotto il 51enne a compiere l’insano gesto non sono noti, ma in città c’è chi sostiene possa essere legato al grave momento di crisi economica dovuto al Covid-19 e quindi alla sua attività. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, una pattuglia della polizia municipale e una volante dei carabinieri per eseguire i rilievi.
A fare ancora più male è la constatazione che l’uomo, della provincia di Ragusa, lascia la moglie e tre figli. Proprio ieri come redazione de Il Paragone, avevamo deciso di dare conto del numero (altissimo, 15 ad oggi) di imprenditori che si sono tolti la vita dall’inizio di questa sciagura. Alcuni credono che di questi fatti non si debba parlare, per evitare i rischi di emulazione, ma è più che mai necessario farlo ora perché la stampa deve tenere alta l’attenzione per spingere il governo a intervenire davvero a favore di chi sta perdendo tutto. Non bastano i tweet, gli annunci e le conferenze stampa: servono aiuti concreti, subito.
Imprenditori, disoccupati, dipendenti che hanno dovuto fare i conti con gli effetti devastanti e non preventivati del blocco totale delle attività e della produzione dovuto all’emergenza coronavirus. L’Osservatorio ‘Suicidi per motivazioni economiche’ della Link Campus University, osservatorio permanente sul fenomeno delle morti legate alla crisi e alle difficoltà economiche avviato nel 2012, pubblica i dati aggiornati lanciando un severo allarme per il dramma che si sta consumando nel nostro Paese. “Quella che osserviamo è una tragedia nella tragedia in cui alle già tante vittime del Coronavirus occorre sommare i tanti, troppi suicidi legati agli effetti economici dell’emergenza sanitaria”, dichiara Nicola Ferrigni, professore associato di Sociologia generale e direttore dell’Osservatorio.
I dati sono impietosi. “Dall’inizio dell’anno sono già 42 i suicidi, di cui 25 quelli registrati durante le settimane del lockdown forzato; 16 nel solo mese di aprile. Questa ‘impennata’ risulta ancor più preoccupante se confrontiamo il dato 2020 con quello rilevato appena un anno fa: nei mesi di marzo-aprile 2019, il numero delle vittime si attestava infatti a 14, e il fenomeno dei suicidi registrava la prima vera battuta d’arresto dopo anni di costante crescita”. Con oggi, siamo a 15. Speriamo di non dover più dare altre notizie così.
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