Per la terza volta in pochissimi giorni dobbiamo parlare di Matteo Bassetti, l’infettivologo genovese illustre sconosciuto sino all’epoca del Covid, durante la quale era più facile trovarlo in televisione che in ospedale. Le conseguenze del post su Facebook, francamente squallido, poi rimosso, non si limitano alla querela partita da Beppe Fantin, autore della vignetta cui la virostar ha attribuito “un significato completamente diverso”, ma ora se ne chiede la radiazione dall’Ordine dei medici del capoluogo ligure. La diffida è partita dalla Aadi, ovvero l’Associazione Avvocatura degli Infermieri, in ragione proprio della vignetta sottratta e manipolata a Beppe Fantin, intesa giustamente come una “istigazione all’odio ideologico” da parte di Bassetti e, come vedremo, una palese violazione del giuramento di Ippocrate, che sancisce e impone “libertà e indipendenza di giudizio” nello svolgere la professione medica. (Continua a leggere dopo la foto)
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La prima denuncia
Come si ricorderà, la vignetta, rimossa dopo che – avendo fatto il giro della Rete – si era levato un unanime coro di critiche e rimostranze, mostrava alcuni deportati (“no vax”, “no mask”, “no greenpass”, “negazionisti del cambiamento climatico”, “no IT-alert”) in piedi di fronte al tristemente noto ingresso del campo di sterminio di Auschwitz. Era parafrasato anche il cartello Arbeit macht frei (“Il lavoro rende liberi”), sostituito con: “La libertà di pensiero non rende liberi”. E, se tutto ciò ancora non bastasse, il medico ligure aveva accompagnato l’immagine con una domanda retorica: “La libertà di pensiero non rende liberi. Questa libertà ha però un denominatore comune. Indovinate quale?”. E dunque il vignettista Beppe Fantin – i cui commenti al post di Facebook erano stati bloccati proprio da Bassetti, sempre molto gentile con chi la pensa diversamente – aveva parlato di “istigazione all’odio”, denunciando “un’apologia fascista”. E questa è la prima querela. Ora, veniamo alla meritatissima richiesta di radiazione, accompagnata dalla contestuale richiesta che gli sia impedito l’accesso a cariche istituzionali. (Continua a leggere dopo la foto)
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La diffida e il giuramento di Ippocrate
La diffida, firmata dal dirigente Mauro Di Fresco, è racchiusa in un testo molto lungo, da cui possiamo estrarre i passaggi più significativi grazie alla sua pubblicazione su Il Giornale d’Italia. Il giuramento di Ippocrate, dicevamo. Ebbene, come tutti i medici, anche Matteo Bassetti ha giurato di “perseguire la difesa della vita, la tutela della salute (…) di curare ogni paziente con eguale scrupolo e impegno”, e soprattutto prescindendo, tra le altre cose, dalla “ideologia politica“, altresì impegnandosi alla “eliminazione di ogni forma discriminazione in campo sanitario”. Risulta evidente che nessuno di questi dettati, compresi i “principi etici della solidarietà umana”, sia stato osservato da Bassetti, e ci permettiamo di estendere tali violazioni non soltanto al post pubblicato su Facebook, che resta comunque un clamoroso autogol, nonostante lo stesso infettivologo osi ancora parlare di “polemiche sterili”. Un altro passaggio del giuramento di Ippocrate, parimenti contenuto nella diffida dell’Aadi, impone di “rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni”. E qui ci limitiamo a ricordare i vergognosi insulti al Premio Nobel Montagnier. Tornando alla lettera di denuncia e di diffida vergata dalla Aadi, citiamo altri passaggi interessanti, in riferimento alla famigerata vignetta e alla didascalia di Bassetti stesso: “Una simile affermazione è idonea a suscitare dubbi sulla correttezza del medico genovese perché un paziente non allineato al fanatismo vaccinale del Bassetti, potrebbe verosimilmente subire chissà quali danni e sofferenze (speriamo non infauste) da chi manifesta tanta intolleranza ed odio”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Come una prima donna dello spettacolo“
E ancora: “Ogni volta che la situazione ideologica tra pro vax e no vax si acquieta, il Bassetti se ne esce con una gravissima provocazione (…) così da rilanciarsi alla ribalta, come una prima donna dello spettacolo”. Altresì si avvertono “gli studenti futuri medici che, influenzati dalla ideologia intollerante e nazista del Bassetti, potrebbero diventare pericolosi e incontrollabili carnefici”. Infine: “Se una vignetta del genere fosse stata postata dal dott. Barbaro (al contrario, naturalmente), sarebbe stato immediatamente mediaticamente lapidato e radiato. Se si pensa che il dott. Barbaro, solo per aver prescritto nove controlli della coagulazione prevaccinali a pazienti cardiopatici è stato sospeso dall’Ordine per sei mesi”.
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