Scienziati e virologi continuano a ripeterlo da settimane, senza sosta: “Il numero di positivi è in aumento, ma non c’è nessuna vera emergenza”. I reparti di terapia intensiva non soffrono, fortunatamente, di alcuna pressione e le conseguenze per i pazienti in caso di contatto con le nuove varianti del Covid possono essere gravi soltanto per anziani e “fragili”. Ma allora, viene da chiedersi, perché tanti media hanno già riaperto la corsa al bollettino, mentre sono ripresi i tamponamenti di massa? La risposta è in quello che ci aspetta nei prossimi mesi, quando si tornerà inevitabilmente a parlare di vaccinazioni di massa.
“Omicron dilaga” si leggeva così in queste ore su Repubblica. “Contagi da record” era la risposta del Corriere della Sera. In un Paese che chiude gli occhi di fronte a tanti, gravi problemi, l’emergenza Covid sta nuovamente venendo gonfiata ad arte, così da preparare il terreno alle imposizioni che verranno di qui a breve. Roberto Speranza, non ha caso, è già tornato alla carica sul fronte secondo booster: “Il mio appello soprattutto ai più fragili è di fare subito il secondo richiamo e a tutte le persone di utilizzare le mascherine nelle situazioni a rischio”.
Passano i mesi, dunque, ma la ricetta del governo non cambia: punture e mascherine obbligatorie. Gli italiani faranno bene a godersi questa breve pausa estiva, prima di rituffarsi nel solito, grottesco saliscendi di imposizioni e divieti. Sorge spontanea, a questo punto, una domanda: come mai nonostante il flop della terza dose, che non ha certo protetto i vaccinati dal contagio, l’Italia viaggia già verso una quarta? Per capirlo basta riavvolgere brevemente le lancette del tempo e tornare all’inizio dell’emergenza.
Come spiegato da Francesco Borgonovo sulle pagine della Verità, lo Stato italiano ha infatti comprato 321 milioni di dosi di vaccino, pagate a peso d’oro alle aziende farmaceutiche. In totale ci sarebbero, calcolatrice alla mano, un bel numero di dosi in eccesso, almeno 2 per ogni cittadino. Secondo il Fatto Quotidiano sarebbero 48 milioni quelle inutilizzate, delle quali 3,3 milioni in scadenza ad agosto. Da qui, l’inevitabile interrogativo: “Non è che ora si spinge sul nuovo booster per consumare le scorte?”. La risposta sembra tristemente scontata.
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