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“Quarta dose anche ai guariti”. Speranza non molla e alza la posta. Pronta la circolare

Pubblicato il 11/07/2022 10:45

Il conto alla rovescia verso la quarta dose è ormai quasi esaurito. A breve potrebbero infatti arrivare due documenti che daranno il via libera ufficiale al nuovo giro di somministrazioni per over 60 da parte di Ema e dell’Ecdc, il Centro europeo per il controllo delle malattie infettive, con il ministero della Salute pronto a emanare una nuova circolare, attesa in tempi brevissimi. E con il testo che potrebbe contenere novità non proprio piacevoli per gli italiani.

All’interno della popolazione che sarà costretta a sottoporsi a una nuova inoculazione, infatti, potrebbero essere inclusi anche i fragili, senza alcun limite di età (fino a oggi era di 60 anni), oltre ai guariti dal Covid e i vaccinati con la terza dose da più di 120 giorni. Il tutto con l’incognita di quando arriveranno i nuovi vaccini “aggiornati”: quello Moderna potrebbe arrivare a settembre, Pfizer potrebbe invece essere pronto solo a novembre.

Come anticipato da Paolo Russo sulle pagine della Stampa, “dai 60 ai 79 anni si potrà fare subito il secondo booster per proteggersi da quest’ondata anomala estiva, che nelle ultime ore ha fatto contare 79.920 contagi, circa novemila in meno delle precedenti, ma con meno tamponi”. Nelle ultime ore “dovrebbe essere stato sciolto l’ultimo dubbio, che riguardava se estendere o meno l’obbligo ai guariti. Alla fine si è deciso di tirare dentro anche loro e i vaccinati con la terza dose, purché siano trascorsi 120 giorni dalla guarigione o dall’ultimo giorno”.

Una soluzione che ricalcherebbe quindi quella adottata in precedenza sulla terza dose per gli over 80 e gli ultrasessantenni fragili. Il richiamo, si badi bene, dovrebbe rimanere “volontario”. Ma il rischio è che presto, in vista di una possibile impennata di casi in autunno, tornino in vigore i vecchi sistemi, a partire da quel Green pass che è di fatto un obbligo mascherato, una forma di ricatto di Stato per spingere tutti alla vaccinazione, senza possibilità di scelta. Un timore che tanti utenti stanno già avanzando sui social, consapevoli di come il governo sia sempre celere nell’imporre obblighi e restrizioni, ben più sbadato quando si tratta invece di difendere i diritti degli italiani.

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