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“Punire chi non vaccina i figli.” La folle decisione dell’icona della sinistra

Pubblicato il 20/02/2024 19:51 - Aggiornato il 20/02/2024 20:03

L’emergenza sanitaria da Covid-19, vera o presunta, è terminata ufficialmente lo scorso 5 maggio 2023, come ha decretato la stessa Organizzazione mondiale della sanità. E poi c’è chi, come il proverbiale ultimo soldato giapponese, proprio non si arrende e prosegue nella follia di voler vaccinare “obbligatoriamente” anche i bambini, persino gli infanti: tra i 6 mesi e i 5 anni. Torneremo in seguito sull’evidentissimo rischio che ciò comporta, ora entriamo nei dettagli del Programma di immunizzazione nazionale brasiliano per il 2024 promosso dal governo Lula. Le famiglie che si oppongono finiscono sotto processo e rischiano di perdere la patria potestà: non intendiamo certo vilipendere un Capo di Stato straniero, ma ci sembra una politica criminale, specie ora che il Vaso di Pandora del bluff vaccinale, lentamente, viene scoperchiato. Un’altra cosa gravissima, passata nel silenzio della stampa internazionale, è che il governo Lula ha imposto ai genitori l’obbligo senza emanare alcuna legge, bensì attraverso una nota tecnica del ministero della Salute. (Continua a leggere dopo la foto)
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Più Pfizer per tutti

Essenzialmente attraverso una nota tecnica, dunque, si è deciso di aggiornare a partire dall’inizio di quest’anno il Programma di immunizzazione nazionale, inserendo tra i vaccini obbligatori per i bebè anche quello anti Covid. Insomma, il libertario e paladino della sinistra radicale sta obbligando, da gennaio 2024, i genitori a vaccinare i loro figli con tre dosi – ripetiamo: tre dosi, a 6 mesi di vita – con il  vaccino della Pzifer, per la precisione. Scelta peraltro inutile (la malattia, allo stato attuale, è pressoché inesistente) e dalle conseguenze potenzialmente esiziali per gli organismi in formazione dei più piccoli. “Bisogna criminalizzare chi non vaccina figli”, aveva annunciato Lula e, difatti, è quel che sta accadendo: per i genitori recalcitranti – quale genitore sano di mente non avrebbe da eccepire? – sono previste multe da decine di migliaia di euro, perdita della “borsa famiglia” ovvero dei sussidi di Stato e infine, perdita della patria potestà. I gruppi di persone più a rischio di sviluppare le forme più gravi della malattia, individuati dalle autorità sanitarie brasiliane, sono: anziani immunocompromessi, donne incinte, operatori sanitari, persone con comorbilità, indigeni, fluviali e quilombo, persone che vivono in istituti a lungo termine e i loro operatori, persone con disabilità permanenti, detenuti al di sopra dei 18 anni, adolescenti e giovani sottoposti a misure socio-educative, dipendenti del sistema di privazione della libertà e persone senza fissa dimora. Il segretario del ministero per la Salute e la Sorveglianza ambientale, Ethel Maciel, in merito alla somministrazione del vaccino anti Covid nell’ambito del Programma nazionale di vaccinazione, ha dichiarato: “Per tutti i bambini nati o residenti in Brasile, di età compresa tra i 6 mesi e i 5 anni, il vaccino è ora obbligatorio nel calendario vaccinale”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Richiamo ogni anno” (siamo alla follia)

Ethel Maciel ha anche affermato che il Brasile dovrebbe avere un vaccino contro il Covid rimodulato ogni anno, come già avviene per il vaccino antinfluenzale. Francamente, pur sforzandoci, non riusciamo a ravvedere la motivazione della vaccinazione, tanto più dell’obbligo. E neppure sul sito Byoblu, l’unica testata su cui leggiamo la sconcertante notizia, si trova una spiegazione. Anzi viene fatto notare come la nota tecnica emanata dal ministero giustifichi tale obbligo affermando che in tre anni di pandemia siano morti, in totale, 142 bambini di Covid che avevano da 0 a 5 anni. Altresì va considerato che in Brasile il totale dei bambini in quella fascia di età ammonta a oltre 18 milioni, lo 0,00025 per cento della popolazione di riferimento, dunque, né sappiamo se questi poveri bambini soffrissero di altre patologie, e a tal proposito Byoblu cita lo studio tedesco che ha evidenziato che nessun bambino sano è mai morto di Covid durante il periodo della pandemia. (Continua a leggere dopo la foto)

Foto: Epifanio Riili, vittima 13enne di “malore improvviso”

I gravi rischi della immunizzazione precoce

Appena ieri riportavamo le considerazioni dell’oncologo Mariano Bizzarri circa l’immunizzazione dei più giovani, bambini e adolescenti: “In questa fase della vita il sistema immunitario di norma funziona bene e non ha bisogno di accelerazioni, altrimenti c’è il rischio che la sua attività diventi eccessiva. Al contrario, le difese naturali degli anziani sono spesso meno efficienti, perciò anche dandogli una spinta con un vaccino a mRNA i rischi di un’iperattività sono limitati”. E proprio mentre scriviamo, apprendiamo la morte di Epifanio Riili (foto in alto), un ragazzino di soli 13 anni di Aliminusa, piccolo comune alle porte di Palermo: il solito, maledetto “malore improvviso” che ha gettato nello sconforto non solo i suoi familiari ma un’intera comunità, sotto choc per via di una tragedia che pare ancora inspiegabile.

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