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Ponte Morandi, sensori di allarme tranciati nel 2015 e mai sostituiti. Altri dettagli dal report sul “rischio crollo”

Pubblicato il 22/11/2019 10:37

Emergono altri dettagli dal report in cui veniva evidenziato il “rischio crollo” del ponte Morandi. Report che Autostrade avrebbe ignorato e di cui, stando a quanto si è appreso ieri, era a conoscenza persino il Ministero. Il catalogo del rischio, cioè il documento in questione che certificava lo stato in cui versava il Ponte Morandi, veniva compilato in base ai segnali che arrivavano dai sensori montati sulla infrastruttura anni prima. Come scrive Repubblica, però, “quei sistemi non funzionavano più dal 2015, quando sono stati tranciati durante i lavori di manutenzione. Secondo le indagini i sensori di cui si parla e danneggiati, non sono stati mai sostituiti da Aspi. Neppure quando nel 2017 il professore Carmelo Gentile del Politecnico di Milano aveva suggerito di sostituirli con altri di nuova generazione, più all’avanguardia”.

La concessionaria aveva programmato l’inserimento dei sistemi di controllo nel progetto di retroffitting (consolidamento delle pile 9 e 10 del ponte) che sarebbe dovuto iniziare nell’autunno del 2018. Troppo tardi: il viadotto è crollato il 14 agosto, due mesi prima, causando una delle tragedie più gravi e assurde della nostra storia. A svelare questa ennesima novità è il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi, all’indomani della notizia pubblicata da Repubblica relativa alla esistenza di quel documento che certificava il “rischio crollo” per il ponte sul Polcevera. Ieri Autostrade per l’Italia in una nota ha precisato che si sarebbe trattato di “rischio teorico”.

E però quel documento sul “rischio crollo”, in cui per la prima volta compare la parola “crollo” per il viadotto genovese, è stato vagliato persino dai consigli di amministrazione di Atlantia e di Autostrade. C’è di più. Scrive Repubblica: “Alle sedute di quest’ultima partecipa un rappresentante del Ministero delle Infrastrutture come membro del Collegio dei Sindaci”. L’attuale ministro dei trasporti Paola De Micheli ha commentato: “Ho letto quello che avete letto voi, il contenuto di quello che ho letto è per me inaccettabile. Anche intellettualmente incomprensibile”.

In serata Autostrade per l’Italia “ricorda che nessuna delle analisi svolte sul viadotto Polcevera, anche da qualificati soggetti terzi, aveva evidenziato allarmi sulla sicurezza dell’infrastruttura” e “dichiara di essere il primo soggetto interessato affinché vengano chiarite eventuali responsabilità, sia in sede di incidente probatorio che successivamente nell’ambito del processo”.

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