Chi è addentro alle questioni del Movimento 5 Stelle ogni tanto se lo lascia sfuggire che uno degli artefici del Conte-Casalino è Marco Travaglio. Il direttore del Fatto, infatti, per tutta la durata del Conte-bis non ha fatto altro che elogiare il fu Avvocato del popolo, tessendone lodi a destra e a manca. E più di una volta le parole che uscivano dalla bocca del premier sembravano imbeccate proprio da Travaglio, e viceversa, così come le strategie. E a dare ulteriore conferma a questa tesi è arrivata la clamorosa “sbroccata” che Peter Gomez, direttore del fattoquotidiano.it, ha fatto a Antonio Di Pietro durante una diretta su La7. Cosa è successo? (Continua a leggere dopo la foto)
Antonio Di Pietro, ospite de L’aria che tira di Myrta Merlino, rivolgendosi a Peter Gomez ha chiesto: “Perché non vi va bene Draghi?”. E in quel “vi” c’era la spontaneità di chi sa che Il Fatto Quotidiano e il Movimento 5 Stelle vengono letti dai più come due facce della stessa medaglia. Ma Gomez non ci sta e replica, sonoro: “Io non sono iscritto al MoVimento 5 Stelle, l’ho votato in una Camera mentre nell’altra ho votato +Europa, questo plurale per favore lo eviti”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Chiaro e tondo, che più chiaro non si può. E per ribadire il concetto, Peter Gomez ha anche aggiunto: “Io non sono Marco Travaglio”. Ed ecco dunque che la conferma è arrivata. Il direttore del sito del Fatto prende quindi le distanze da quello che in una felice espressione Dagospia definisce “il suffragetto del Conte-Casalino”. Inutile dirlo, il video della sbroccata di Peter Gomez ha subito fatto il giro del web mandando in visibilio chi per anni aspettava questo momento. (Continua a leggere dopo la foto)
Poi, sempre su La7, ma stavolta a Otto e Mezzo, arriva l’altra mazzata. “Marco Travaglio è il grande sconfitto di questa crisi di governo?”. Lilli Gruber glielo chiede direttamente e il direttore del Fatto quotidiano prima sorride poi replica stizzito: “Se volessi vincere o perdere, mi candiderei alle elezioni. Due anni fa mi ero battuto per un governo Conte con Pd e M5s, mi pare che abbiano dato una discreta prova tanto che ora vorrebbero correre insieme alle elezioni”.
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